Che PCOS sei?

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Che PCOS sei? La sindrome dell’ovaio policistico riguarda moltissime donne in Italia e nel mondo (circa il 10-15% delle donne in età fertile, uno dei più comuni disordini endocrinologici – ormonali – delle donne) ma ognuna ha una sua particolare variante di PCOS. Non ne esiste una uguale all’altra. Ognuna ha sintomi proprio, per lo più una combinazioni di segni e sintomi, che in altre non si manifestano. Perché? Perché la PCOS ha molti modi di esprimersi e questo molto difficile per i medici fare una diagnosi corretta.

E’ molto improntante conoscersi a fondo, riconoscerne anche i più piccoli segnali, per prendersi cura di sé con attenzione e gentilezza e dare al medico tutti gli elementi per conoscere a fondo la tua specifica PCOS.

La PCOS ha mille volti

Comprendere la storia di malattie e sindromi complesse come la PCOS è una sfida da molti anni, soprattutto per la ricerca genetica. Si fa diagnosi in base a criteri diagnostici, ma la PCOS, come altre condizioni mediche possono manifestarsi com molti volti (si dice tecnicamente con fenotipi diversi) pur avendo la stessa diagnosi. Il che rende le cose particolarmente complesse.

Infatti, non esiste una donna che soffra di PCOS uguale ad un’altra. La sindrome può averla una donna in sovrappeso ma anche una ragazza perfettamente in forma. Può averla una donna donna con un eccesso di peli su viso e corpo, ma anche una donna senza questo problema ma con il ciclo irregolare. Si può sapere di avere la PCOS con l’acne come unico segno visibile, ma si scopre la PCOS anche quando ci si rivolge al medico per un eccessivo diradamento dei capelli sulla fronte.

Per anni e anni, si è immaginato che la PCOS riguardasse solo le donne in sovrappeso, con un eccesso di peli, la pelle grassa, il ciclo irregolare o in amenorrea e che quindi non potessero avere figli. Non è così, la PCOS riguarda donne che possono avere anche solo una di queste caratteristiche o sfumature così leggere della sindrome da essere diagnosticata per puro caso.

Quindi parliamo di cose diverse? È o non è PCOS?

La diagnosi medica

Il medico a cui ti rivolgerai, ha necessità di valutare 3 aspetti della tua storia clinica, in base ai criteri di Rotterdam, che sono i più comunemente usati in Italia, emetterà la tua diagnosi.

Il medico ti chiederà:

  • Come sta il tuo ciclo mestruale. Il ciclo è regolare o non si presenta da più di 3 mesi? O è troppo lungo (1-2 mestruazioni negli ultimi 90 giorni)? É presente l’ovulazione? Che di solito la si valuta con il dosaggio del progesterone al 20°-24° giorno.
  • Hai visto comparire cose strane sul tuo corpo? Sono presenti peli in eccesso, è comparsa l’acne, o hai visto un certo diradamento dei capelli? Oppure valuterà i segni invisibili ma presenti, con dei dosaggi ormonali specifici (testosterone libero, SHBG, deidroepiandrosterone solfato, ad esempio).
  • Sono presenti cisti ovariche all’esame ecografico dell’addome? Ti farà una ecografia e valuterà se hai più di 12 follicoli di 2-9 mm di diametro in ogni ovaio e/o le ovaie aumentate di volume.

Se la risposta è SI’ ad almeno 2 di queste 3 domande, allora il medico ti dirà o ti avrà detto: “Sì, lei ha la Sindrome dell’Ovaio Policistico…”.

Perché hai la PCOS?

Non è ancora certo il perché una donna abbia la PCOS e un’altra no, ma si sa che questa sindrome ha basi genetiche complesse, altamente ereditabili e dipenda strettamente da fattori ambientali legati allo stile di vita, comprese le abitudini alimentari. Se una mamma ha la PCOS è molto probabile che anche la figlia ne manifesti dei sintomi, così come è importante indagare quando una sorella manifesta la PCOS e l’altra, apparentemente no.

Come sai, la PCOS è caratterizzata da una costellazione variabile di disordini riproduttivi e metabolici ed è una delle principali cause di infertilità da assenza di ovulazione, oltre che un importante fattore di rischio di diabete di tipo 2 nelle giovani donne. Nonostante tutto questo, l’eziologia (o le eziologie) della PCOS rimane ancora sconosciuta.

Con queste premesse, i criteri diagnostici comunemente utilizzati per la PCOS, del National Institutes of Health (NIH) e quelli di Rotterdam, si basano sull’opinione di esperti e di commissioni scientifiche piuttosto che su approfondimenti che tengano conto delle diverse presentazioni fenotipiche della PCOS. Per ora, le ricerche sono arrivate fino a qui, ma si sta lavorando per capire di più, anche perché la distinzione in 4 fenotipi non tiene conto di un’altra importante differenza tra le pazienti con PCOS: il peso.

Le pazienti con PCOS possono essere sovrappeso con una severa insulino-resistenza
e alterazioni del quadro lipidico, ma possono anche essere magre con insulino-resistenza lieve o non evidente e con pattern lipidico normale. Insomma, c’è ancora molto da fare, secondo i ricercatori, nel creare una giusta classificazione delle pazienti con PCOS che consideri il peso corporeo, indipendentemente dalla presenza o meno di ovulazione. Questo migliorerà la capacità di fare una diagnosi e di determinare il miglior trattamento e per ogni paziente.

Quante PCOS esistono?

Sulla base dei criteri di Rotterdam, si generano 4 tipi diversi di PCOS:

  1. Tipo A o forma di PCOS classica, che riguarda circa il 70% delle donne con PCOS. Per il medico è la forma più immediata da diagnosticare. Hai tutti e 3 i criteri: non hai il ciclo o arriva in modo imprevedibile o supera i 90 giorni, manifesti segni di mascolinizzazione e le tue ovaie sono (micro-)policistiche. Non si parla di peso in questa definizione, quindi questo tipo può riguardare sia le donne magre che in sovrappeso. Il tipo A tende a mostrare una percentuale più alta di alterazioni legate all’insulino-resistenza e una iperinsulinemia più spiccata e nella ricerca di una gravidanza, mostra una minore risposta alla stimolazione ormonale con clomifene.
  2. Tipo B (circa l’11% delle donne con PCOS): o forma classica per i criteri NIH (assenza di ovulazione e segni di iperandrogenismo). Con questa forma hai il ciclo irregolare con qualche segno di mascolinizzazione come risultato dell’ eccesso di androgeni ma le tue ovaie sono normali, pulite all’ecografia.
  3. Tipo C (circa il 17% delle donne con PCOS): hai il ciclo regolare e la tua ovulazione non manca, ma hai troppi ormoni maschili circolanti e le tue ovaie hanno cisti lungo il bordo interno delle ovaie.
  4. Tipo D o forma difficile da diagnosticare (circa il 4% delle donne con PCOS): non hai alcun segno di iperandrogenismo ma hai il ciclo irregolare e le cisti ovariche. Questo tipo di PCOS non è accettata da tutti i ricercatori tanto che secondo l’NIH non rientra nelle caratteristiche della PCOS.

Perché è importante conoscere che PCOS sei?

Stabilire quale sia il tuo fenotipo è estremamente importante perché ogni forma di presentazione della PCOS è correlato a conseguenze metaboliche diverse.

In uno studio italiano retrospettivo, condotto dal Prof. Enrico Carmina ed il suo staff hanno analizzato dal punto di vista metabolico 1215 pazienti con PCOS, rispetto ad un gruppo di pazienti senza PCOS, considerate come gruppo di controllo, afferenti negli ultimi 10 anni al centro endocrinologico di Palermo, per valutare le differenza metaboliche fra i vari tipi di PCOS.

Lo studio conferma, nonostante il peso medio delle donne italiane sia più basso del peso medio delle donne statunitensi e la dieta sia più regolare, che i due fenotipi A e B sono i più metabolicamente colpiti, con piccole differenze tra loro, mentre i fenotipi C e D rappresentano fenotipi con alterazioni metaboliche assenti o lievi. Nel fenotipo C però si riscontrano livelli di androgeni più elevati e si può ipotizzare che l’iperandrogenismo sia un fattore determinante per lo sviluppo di alterazioni metaboliche, piuttosto che la sola obesità.

I tipi A e B sono decisamente i più frequenti, quasi l’80% delle PCOS diagnosticate ma che vanno in contro ad un maggior rischio di sviluppare complicazioni metaboliche. Se appartieni a queste categorie, hai un rischio maggiore di sviluppare alterata glicemia a digiuno e diabete, quindi è importante monitorare nel tempo i parametri cardiovascolari e metabolici, come la glicemia, l’emoglobina glicosilata e la curva OGTT. Qui lo stile di vita fa la differenza: hai uno strumento importante fra le mani e potrai concretamente prevenire queste complicazioni.

Da alcuni studi, emerge che siano proprio le donne con fenotipo B ad avere il peggior profilo metabolico. In loro le alterazioni metaboliche più significative, con maggiore prevalenza di obesità, sindrome metabolica, alterata tolleranza al glucosio e alterazioni lipidiche. E’ probabile che la presenza di un ovaio morfologicamente policistico, non sia determinate nello sviluppo di complicanze metaboliche, ma al momento questa ipotesi è ancora da accreditare.

Anche le donne con fenotipo C, pur ovulando regolarmente, presentano un quadro metabolico leggermente alterato, che potrebbe metterle a rischio di sviluppare DM2 e/o malattie cardio-vascolari.  Quindi, se sei PCOS di tipo C non trascurarti ma segui uno stile di vita sano, le complicanze metaboliche sono sempre in agguato.

Se appartieni al tipo D potresti stare tranquilla: hai un basso rischio di sviluppare malattia cardiaca e intolleranza glucidica. Ma ricorda: anche a te fa bene seguire uno stile di vita sano e attivo.

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Autore: Stefania Cattaneo

Sono Stefania Cattaneo e sono una biologa nutrizionista, appassionata di fotografia e di nutrizione applicata alle donne. Lavoro online, per arrivare a tutte le donne, in Italia e nel mondo, che soffrono di PCOS nelle sue varie forme di presentazione. In questo blog, farò del mio meglio per aumentare le tue conoscenze sulla PCOS, una condizione medica, difficile, complicata, delicata ma con la quale si può imparare a convivere. Iscritta all'Ordine Nazionale dei Biologici con numero d'iscrizione: AA_067629.

Leggi i commenti (23)

  1. Io appartengo al tipo D, ormai sono poco più di 15 anni che lo so.
    Sono infatti un po’ “animal” perché sì ho le cisti, che dopo i 30 anni sono migliorate, sì ho un ciclo irregolare, ma non ho irsutismo/acne/androginismo.
    Ora sto cercando una gravidanza ma già è difficile perché il ciclo irregolare non ti permette di saper esattamente quando hai l’ovulazione ma soprattutto non si sa nemmeno se c’e l’ovulo..

    1. Anche io ho un ciclo irregolarissimo e sto cercando una gravidanza da circa un anno. Notando che non arriva ho fatto tanti accertamenti e abbiamo riscontrato la pcos. Inoltre soffro di iperinsulinemia, da qui il sovrappeso. Però non soffro di androgenismo. Sono un po’ scoraggiata dal fatto che sarà complicata la ricerca della gravidanza. C’è qualcuna nella mia situazione che è riuscita a diventare mamma?

      1. Non posso rassicurarti in quanto non sono mamma ma non sei la sola a cercare una gravidanza che non arriva. Io non ho problemi di insulina, però non sei la sola ad avere questo problema. Spero che presto si risolva!

      2. Ciao Sara, molte donne con pcos sono riuscite a diventare mamme con una gravidanza molto serena. Non perdere la speranza e concentrati sul tuo stile di vita: cura con attenzione la dieta, fai sempre una moderata attività fisica e non sottovalutare l’emotività. Affidati a uno specialista o a un team di esperti in fertilità che sappiano analizzare la tua condizione e indirizzarti verso il percorso migliore.
        Utili a migliorare la qualità ovulatoria sono anche alcuni integratori tra cui l’inositolo (di cui a breve parleremo su questo blog) che non presentano effetti collaterali. Il medico può prescriverteli anche in supporto a eventuali farmaci quando la situazione fatica a sbloccarsi.

        Grazie per seguirci, a presto!

    2. Ciao Elena, è passato un po’ di tempo e speriamo che nel mentre tu abbia avuto qualche buona notizia.
      In ogni caso, il consiglio che possiamo dare a tutte le donne nella tua condizione è quella di rivolgersi ad un ginecologo esperto o a un centro di fertilità in modo che possano monitorare l’andamento della tua ovulazione.

      Indicare un metodo univoco per sapere il momento dell’ovulazione è difficile: i test che comunemente sono utilizzati per individuare l’ovulazione o i test tipo persona non sono adatti alle pazienti con pcos ma anzi, possono creare confusione e aspettative difficili da gestire perché sono test che valutano il livello di LH, ovvero la gonadotropina che stimola l’ovulazione. Ma le donne con pcos hanno costantemente questo ormone elevato, per cui potrebbe essere difficile o fuorviante poter individuare il picco e la finestra ovulatoria.

      Ti consigliamo comunque di fare molta attenzione alla dieta e in particolare agli zuccheri. Un elemento di interferenza è sicuramente la scelta di alimenti ad alto indice glicemico proprio nella fase follicolare: nelle fasi che precedono l’ovulazione, che sono fasi di preparazione all’ovulo, è assolutamente importante curare l’alimentazione in modo che non ci siamo sbalzi glicemici. Infatti, più insulina viene prodotta e più aumenta l’interferenza sulla qualità ovarica e la maturazione dell’ovulo specifico.
      Non solo l’alimentazione, ma anche mantenere il controllo sullo stato emotivo è importante perché anche l’ansia concorre in modo negativo alla qualità ovulatoria.

      Ti segnaliamo due articoli che potrebbero interessarti:
      – continuiamo a parlare di ovulazione qui: https://www.lotusflowerpcos.com/come-sta-la-tua-ovulazione/

      – ricerca di gravidanza e test negativo qui_ https://www.lotusflowerpcos.com/delusione-test-gravidanza-negativo/

  2. Io appartengo al tipo A, sono ormai più di 20 anni che combatto con pelo in eccesso è sovrappeso e quando penso di aver trovato il mio equilibrio con ciclo regolare ecco con un po’ di stress in più tutto si aZzera e si ritorna da capo.
    È stato difficicile concepire i miei due piccoli ma con tenacia e costanza ci sono riuscita

    1. Complimenti Maria, avere uno stile di vita attento per una donna con pcos è importante. Brava per aver gestito molto bene la tua condizione, e auguri per i tuoi due bambini. La sindrome dell’ovaio policistico purtroppo, come tu hai constatato, non scompare nel tempo ma può trasformarsi anche in correlazione a elevati livelli di cortisolo che sono il risultato di uno stress cronico. Uno stile di vita sereno unito ad una attenta gestione dello stress sono importanti a prevenire effetti sul lungo periodo: tra le conseguenze del cortisolo infatti c’è la cattiva gestione degli zuccheri alimentari dal momento che altera l’equilibrio endogeno degli zuccheri e quindi la glicemia. Spesso utilizziamo proprio gli zuccheri a compensazione delle emozioni, peggiorando ulteriormente la condizione della nostra pcos.
      Ne abbiamo parlato anche qui: https://www.lotusflowerpcos.com/forma-a-mela-ecco-perche-sei-cosi/

  3. io sono di tipo D. eppure per concepire il mio piccolo mi ci sono voluti anni..il mio ginecologo,al momento dell’ ecografia,mi disse che avevo” la catena di Sant’Antonio” in entrambe le ovaie..ora sto meglio grazie al cambio di stile di vita anche se appena mi lascio andare un po’ il mio corpo me lo fa subito capire!

    1. Posso chiederti quanto tempo ci hai messo? Io ho già 34 anni e stiamo provando da un paio. Subito abbiamo iniziato molto serenamente, ma vedendo che non ci portava a risultati, il mio ginecologo mi ha prescritto una cura..

    2. Complimenti Shairi, adottare uno stile di vita sano per una donna con pcos è molto importante. Continua così! Non perdere di vista questo obiettivo e continua ad avere cura del tuo corpo e del tuo stress. Il nostro organismo può trasformarsi negli anni così come la condizione della pcos che può esprimersi in nuove forme diverse.Non abbassare mai la guardia e continua a seguire un’alimentazione equilibrata, a praticare attività fisica e controllare lo stress 😉

  4. Ciao a tutte, io dovrei avere un tipo B, ma mi hanno diagnosticato un deficit dell’enzima 21-idrossilasi a livello del surrene; non so se anche qualcuna di voi ha lo stesso problema al quale la mia endocrinologa non ha saputo associare nessun tipo di cura..é possibile? Grazie a tutte

  5. Sono Valeria, ho 35 anni, tipo A. La diagnosi è arrivata solo 5 anni fa, dopo avere partorito il mio bimbo.
    Sono contentissima di aver trovato questo blog! Sono sicura che ne trarro’ un po’ di sollievo, e magari un po’ di stimolo a migliorare il mio stile di vita

    1. Sono felice di sapere ch hai avuto un figlio naturalmente! È un piccolo sollievo per chi come me, cerca ma non riesce..

    2. Grazie Valeria!
      Siamo felici di saperti tra noi 🙂
      Migliorare il tuo stile di vita è davvero importante per vivere bene con la pcos, e siamo certe che troverai stimoli importanti sul nostro blog. Continua a seguirci! 😉

  6. Sono Giorgia ho 21 anni e sono di tipo A. Da tre anni tratto l’irsutismo sul viso con luce pulsata e da poco più di un anno ho scoperto anche di essere ipoglicemica. Ho iniziato una dieta e tanta attività fisica! Spero di vederne i risultati.
    Questo blog è una grande scoperta e un incentivo in più per tutto!

    1. Ciao Giorgia!
      Grazie di cuore, i commenti come il tuo ci danno gli stimoli giusti per continuare a lavorare così!
      Abbiamo inserito tra le nostre pubblicazioni una serie di articoli e video della dott.ssa Cattaneo relativi a glicemia e ipoglicemia: continua a seguirci 😉

    2. Ciao giorgia la luce pulsata ti ha fatto vedere risultati? Io ho 23 anni e ho pensato al laser diodo ma ho paura che nn sia efficace combatte con i peli non li sopporto piu

  7. Io non rientro in nessuna di queste categorie eppure i ginecologi dicono che ho la pcos.
    A 18 anni avevo ovaio multifollicolare che è andato via con la pillola, però da quando l’ho smessa sono usciti i peli sul viso e ho cominciato a perdere i capelli, anche se i valori ormonali sono stati sempre tutti ok (anche gli androgeni), i cicli regolari e le ovaie pulite.
    Ora, a 41 anni ho fatto per la prima volta la curva insulinica e ho scoperto di essere insulino-resistente.
    Aggiungo che sono più di 4 anni che cerco un bimbo che inspiegabilmente non arriva.
    C’è qualcuna con una situazione simile?
    È veramente pcos?

    1. Cara Iris, la pcos è una sindrome che non si mostra sempre alla stessa maniera. Anche per i medici può essere difficile capire quale sia la condizione reale e confermare se i sintomi manifesti possono essere davvero correlabili alla pcos.
      L’insulino resistenza è una delle caratteristiche della pcos e probabilmente si è manifestata soltanto adesso in quanto negli anni non c’è stata una linea clinica da seguire né una diagnosi vera e propria, ma non necessariamente deve essere connessa alla sindrome dell’ovaio policistico. Essere insulino-resistenti, di fatto è una condizione per cui il corpo non reagisce correttamente agli stimoli ormonali per cui il tessuto adiposo deve essere il più possibile ridotto: se riusciamo a correggere questo, verrà prodotta sempre meno insulina da parte del pancreas e si ridurrà l’interferenza nella qualità ovulatoria. L’eccesso di insulina, infatti, ha una forte correlazione negativa rispetto al buon funzionamento delle ovaie.
      Per trovare una terapia a questa anomalia, spesso i medici optano per un trattamento farmacologico: l’inositolo è uno dei primi trattamenti prima di ricorrere a dei farmaci, dato che questo possono avere effetti collaterali importanti (come è il caso delle metformina).
      L’inositolo, ha la capacità di migliorare il segnale dell’insulina all’interno delle cellule e così facendo aiuta le ovaie a funzionare meglio soprattutto nei momenti in cui si è in cerca di una gravidanza.
      Resta importante, come sempre ripetiamo nel nostro blog, uno stile di vita sano e una dieta attenta che stimoli poco l’insulina. Non dimenticare di dedicare tempo ad un’adeguata attività fisica che riduca il più possibile l’entità del pannicolo adiposo.

  8. Io appartengo al tipo C.
    Il mio problema fondamentale sono livelli troppo alti di androgeni, dunque perdita capelli, peli in eccesso, misto a tendenza all’isolamento e depressione sempre in agguato.
    Ho 23 anni e purtroppo non riesco a viverli come vorrei, e quando mi impegno nel mangiar bene poi per una cosa o un’altra che mi intristiscono combino pasticci e son al punto di partenza… E mi piacerebbe poter vivere meglio la mia femminilità

    1. Ciao Luciana, grazie per aver condiviso con noi la tua situazione. Ti siamo vicine e comprendiamo la tua demotivazione: la pcos è una sindrome che ha conseguenze sia sul nostro organismo che sulle nostre emozioni. Ma devi essere più forte perché riuscire a reagire a questa situazione vuol dire avere la capacità e la serenità per gestirla meglio 😉

      Comprendiamo molto bene il tuo stato: un livello di androgeni elevato può interferire molto con la femminilità e la qualità della vita delle donne che ne soffrono. Ne abbiamo parlato anche in questo articolo: https://www.lotusflowerpcos.com/onorare-la-femminilita/

      Abbiamo inserito nel nostro calendario editoriale anche approfondimenti nella sezione “Bellezza” perché, grazie ai consigli di Rachele, vogliamo dare spunti e informazioni utili per trattare tutti quelle problematiche estetiche connessi alla sindrome dell’ovaio policistico come ad esempio l’irsutismo o la perdita di capelli. Tutti gli articoli finora pubblicati li trovi qui:https://www.lotusflowerpcos.com/category/bellezza/

      Per quanto riguarda l’andorgenismo è bene precisare che questo è sostenuto da livelli troppo alti di insulina del nostro organismo. Segui una linea dietetica calibrata che, grazie al supporto di un professionista, sappia organizzare i tuoi pasti per bilanciarli nella maniera che più si adatta al tuo metabolismo. Sarà un’alimentazione a basso contenuto glicemico e poco stimolante verso gli androgeni, povera di grassi saturi e latticini poiché questi alimenti potrebbero creare un’interferenza in questo senso, come abbiamo già scritto qui: https://www.lotusflowerpcos.com/pcos-latte-latticini/

  9. Quale hanno fa ho effettuato radiografia, esami del sangue.
    nell’ecografia transvaginale le mie ovaie avevano cisti, mentre gli esami del sangue era tutto perfetto, nessun eccesso o difetto di ormoni e zuccheri. ho sempre avuto il ciclo super regolare ma capitava che il colore delle mestruazioni fosse arancione/rosa.
    Quindi io non capisco se ho l’ovaio policistico o no suppongo io faccia parte nella categoria C.
    Non ho mai avuto acne o peli in eccesso, l’unica cosa che ho notato è che quando ho fame inizio a tremare e non avere più forze ( fatica adrenalinica?)

    1. Ciao Safà,
      la sindrome dell’Ovaio Policistico è una sindrome metabolica che non necessariamente corrisponde ad una conformazione cistica delle ovaie.
      La diagnosi di PCOS è una valutazione prettamente medica per cui, sebbene ci siano dei sintomi che possano farci prendere in considerazione di soffrirne, spetta sempre ad un dottore professionista darne conferma.

      Si può soffrire di pcos anche senza avere un problema ovarico. I criteri che permettono al medico di fare una diagnosi a riguardo sono diversi e seguono scuole di pensiero varie. Li abbiamo spiegati nell’approfondimento “Cos’è la PCOS” che ti invitiamo a leggere perché troverai lì tutte le spiegazioni dettagliate 😉