Lotus Flower PCOS ha avuto l’onore di intervistare il Prof. Enrico Carmina, medico specialista in endocrinologia. Il suo curriculum è di altissimo livello: Professore Ordinario Endocrinologia presso il Dipartimento di Scienze per la Promozione della Salute e Materno Infantile Giuseppe D’alessandro, Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, nonché direttore e CEO dell’Androgen Excess & PCOS Society.
A lui, autore di più di 370 lavori scientifici pubblicati su riviste come Lancet, Fertility and Sterility, Obesity, European Journal of Endocrinology, abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione italiana della PCOS, in qualità di esperto di fama internazionale di Sindrome dell’Ovaio Policistico.
Ecco il testo completo dell’intervista:
- Prof. Carmina, quante donne in Italia soffrono di Sindrome dell’Ovaio Policistico?
In Italia mancano indagini epidemiologiche sulla prevalenza della PCOS ma in altri paesi mediterranei (Grecia, Spagna) l’incidenza della sindrome severa è stata calcolata in circa il 6% delle donne di età fertile. La prevalenza sale al 15% includendo anche le forme lievi. Nel 2015 la popolazione italiana femminile era di 30.703.000 di cui circa il 50% nella fascia dai 14 ai 50 anni. Si può perciò calcolare che in Italia circa un milione di donne sono affette dalla forma severa di PCOS e circa 1.500.000 dalle forme lievi di PCOS.
- Negli ultimi 5-10 anni, l’incidenza di PCOS sembra in aumento: cosa sta accadendo alle donne?
La sindrome dell’ovaio policistico è fortemente influenzata nel suo sviluppo da fattori ambientali ed in particolare dall’obesità. L’aumento del peso corporeo della popolazione sta determinando un aumento di una serie di malattie fra cui il diabete mellito e la PCOS. Tuttavia, non si può escludere che altri fattori come la presenza di certe sostanze chimiche nell’ambiente possano favorire lo sviluppo di alcune malattie endocrine ed in particolare della PCOS.
- Secondo un articolo pubblicato nel dicembre 2016 su com tratto dal Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism (che riporta i risultati di un sondaggio su 1385 donne con PCOS di 32 differenti paesi nel mondo), una donna impiega quasi 2 anni per arrivare ad una diagnosi appropriata di PCOS consultando in media 3-4 medici diversi. Questo crea senz’altro smarrimento, confusione, sconforto. Quale strada suggerirebbe di seguire alle donne che manifestano sintomi “sospetti”? Come si sente di rassicurare le donne che attualmente stanno cercando di fare chiarezza sul loro stato di salute?
Per molti anni la sindrome dell’Ovaio Policistico è stata sottovalutata dalla classe medica che la considerava solo una condizione di interesse ginecologico o comunque capace di determinare solo una problematica di sterilità. Solo negli ultimi 10 anni si è compreso che si tratta di una malattia complessa con molteplici ripercussioni sulla vita della donna che vanno dall’alterata qualità della vita durante il periodo giovanile, alla sterilità nella donna adulta alle malattie metaboliche ed al diabete ed ad aumento importante del rischio cardiovascolare nell’età peri- e postmenopausale. Generazioni di medici si sono formati con una conoscenza approssimativa o comunque insufficiente della PCOS. Fortunatamente nell’ultimo decennio le cose sono cambiate e sono sorti centri specializzati nella diagnosi e nella terapia della PCOS. Penso che la donna debba rivolgersi a medici e specialisti (endocrinologi e/o ginecologi) che abbiano una conoscenza approfondita della sindrome e che siano in grado di affrontare il percorso diagnostico della sindrome evitando di cadere nell’errore di iniziare terapie senza che una diagnosi completa sia stata eseguita.
- Qual è l’evoluzione naturale della PCOS durante il corso della vita di una donna? La PCOS cambia faccia dall’adolescenza verso la menopausa?
La PCOS compare durante lo sviluppo puberale e già nella donna giovane adulta le caratteristiche della malattia sono presenti. In passato si pensava che le alterazioni ormonali peggiorassero con il tempo. Oggi sappiamo che non è cosi’ e che anzi molte donne durante la fase riproduttiva tardiva (dopo i 40 anni) possono riguadagnare cicli mestruali normali e fertilità regolare. Invece le alterazioni metaboliche possono peggiorare con il tempo. E’ importante che la donna ed il medico sappiano comprendere le problematiche che si possono presentare nelle diverse fasi della vita della donna.
- È importante fare una diagnosi precoce? e a che cosa va incontro una donna che sottovaluta la PCOS?
Nell’adolescente e nella donna giovane la PCOS ha un profondo impatto psicologico. Il sentirsi diversi (per le irregolarità mestruali, per la peluria eccessiva, per il peso esagerato) incide profondamente sulla psiche della donna giovane e predispone allo sviluppo di una condizione di depressione anche severa. E’ importante che il medico sappia comprendere queste problematiche e spiegare alla donna con PCOS che la sua condizione, se correttamente affrontata, non avrà influenze negative sulla sua vita futura di relazione.
Inoltre, la PCOS è una malattia metabolica che predispone al diabete ed alle malattie cardiovascolari. In particolare, la problematica del diabete non va sottovalutata perché non solo questa malattia si presenta più frequentemente nella donna con PCOS ma soprattutto si presenta da giovane. Non è la stessa cosa sviluppare il diabete a 30 anni o svilupparlo a 50 anni. Di nuovo, la prevenzione della progressione delle alterazioni metaboliche può interrompere questa spirale negativa. E’ importante che la donna ed il medico collaborino in questo obiettivo importante.
- Quali “armi” hanno a disposizione i medici per trattare la PCOS?
La PCOS non ha una terapia che permetta la guarigione completa. Tuttavia, le armi terapeutiche sono molteplici e consentono di affrontare le singole problematiche impedendo che danneggino la salute fisica e psichica della donna con PCOS. La terapia va individualizzata ed adattata alle esigenze specifiche delle singole pazienti.
- La metformina è un farmaco molto prescritto alle donne con PCOS. Molte riferisco di tollerare male gli effetti collaterali, non comprendono il senso del trattamento e soprattutto non avvertono cambiamenti significativi rispetto ai loro sintomi, tanto che molte donne decidono autonomamente di interrompere l’assunzione del farmaco. Quali sono le indicazioni per cui l’uso della metformina è fortemente consigliato e quali no?
La metformina è un’arma importante ma certamente non l’unica a disposizione del medico e della donna. La sua applicazione principale consiste nella prevenzione del diabete mellito nella PCOS ma può essere impiegata nelle diverse età per la normalizzazione del ciclo mestruale o per migliorare la fertilità della paziente. Va però compreso che solo una parte delle donne con PCOS risponderanno a questa terapia e che altre terapie possono essere più efficaci in rapporto alle problematiche specifiche della donna.
- Infertilità e PCOS: un connubio indissolubile?
La maggior parte delle donne con PCOS avranno figli anche con terapie relativamente semplici. In molti casi la semplice riduzione del peso corporeo è sufficiente per potere avere figli senza assumere farmaci. In altre pazienti è necessario ricorrere a terapia di stimolazione dell’ovulazione. Solo un numero ridotto di pazienti può avere bisogno di tecniche più complesse come la fecondazione in vitro. In fine, va ricordato che molte donne con PCOS possono riassumere cicli mestruali regolari e avere una normale fertilità dopo i 40 anni.
- In conclusione Professore, cosa si sente di dire ad una donna a cui è appena stata diagnosticata la PCOS?
Il primo messaggio che cerco di dare alle mie pazienti è che la PCOS non è una condanna ma una condizione che si può combattere e che se correttamente affrontata non avrà influenze negative sulla propria vita. È necessario che la donna capisca la problematica da cui è affetta e sappia come affrontarla. In questo percorso mantenere un peso regolare è un elemento essenziale. Tantissime donne hanno la PCOS ma nessuno si accorgerà di questo se la donna saprà gestire il proprio peso corporeo ed affrontare insieme al suo medico specialista le problematiche che via via si possono presentare durante la vita.
CONTATTI:
Prof. Enrico Carmina
via Villareale 40, 90100 Palermo
tel 091-332377
email: enrico.carmina@gmail.com – ernicocarmina28@gmail.com
Grazie per questa intervista ad un luminare dell’endocrinologia internazionale. Ho trovato questo articolo molto interessante e particolarmente chiaro.
Complimenti!
Il professor Carmina è uno Specialista eccellente e una persona fantastica. Ospitare la sua intervista sul nostro blog è per noi un grande onore!
Grazie a te, Benedetta, per averci letto e lasciato qui il tuo apprezzamento 🙂
Continua a seguirci, ti aspettiamo! 😉