Ovaio Multifollicolare o Ovaio Policistico?

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Ovaio multifollicolare o ovaio policistico? Questo è il dilemma.

“Ho la PCOS perché il medico ha detto che ho l’ovaio multifollicolare”. “Ho le cisti alle ovaie” ma sul referto dell’ecografia è riportato “ovaio multifollicolare”.  Quindi, come  è realmente la situazione?

Il primo passo è sempre quello di chiarire il proprio quadro personale con il proprio medico, ginecologo o endocrinologo, di fiducia perché solo chi ha il quadro clinico completo in mano può rispondere alla domanda: ho la PCOS o no? Ho la PCOS o qualcosa di simile? Una sfumatura di questa sindrome? C’è da preoccuparsi?

Quali sono i criteri diagnostici della PCOS (non dell’ovaio multifollicolare)?

Una prima risposta viene dai criteri diagnostici, usati solo ed esclusivamente dai medici, per definire la PCOS. Sono chiari e sono stati definiti da varie commissioni scientifiche, su cui ancora non c’è un pieno accordo ed una definizione univoca, ma i punti fondamentali sono tre (di cui devono essere presenti almeno 2 elementi su tre, dopo aver escluso altre condizioni*):

  1. Presenza sporadica o assenza completa di ovulazione: oligomenorrea (avere 1-2 mestruazioni negli ultimi 90 giorni) o l’amenorrea (assenza di mestruazioni negli ultimi 90 giorni), normalmente legate ad un aumento dell’ormone luteinizzante (LH) nei primi 3 giorni del ciclo mestruale;
  2. Iperandrogenismo clinico e/o biochimico (presenza di eccesso di ormoni maschili): presenza di irsutismo secondo lo score di Ferriman-Gallwey e/o alopecia e/o acne oppure aumento del testosterone libero (misurato direttamente o calcolato dal testosterone totale e dalla SHBG) e/o del deidroepiandrosterone solfato (DHEA-S);
  3. Presenza di cisti ovariche all’ecografia: l’ecografia va fatta al 3°-5° giorno del ciclo o random in caso di amenorrea, o al 3°-5° giorno di sanguinamento indotto da sospensione di farmaco progestinico con la presenza di 12 o più follicoli di 2-9 mm di diametro in ogni ovaio e/o ovaio maggiore di 10 ml.

La sola presenza di ovaie con cisti o con follicoli in eccesso non definisce la Sindrome dell’Ovaio Policistico.

*disordini della tiroide, iperprolattinemia, iperplasia surrenalica congenita

MFO o PCOS

Come funzionano le ovaie

Nella normalità, le ovaie contengono un certo numero di follicoli di cui ogni mese ne maturano dai 4 ai 6-7, uno dei quali risulta dominante ed inibisce lo sviluppo degli altri follicoli in competizione, in entrambe le ovaie (l’ovulazione multipla può avvenire solo per follicoli dominanti che si presentino quasi simultaneamente, non in tempi successivi) . Una volta maturato (processo che avviene in circa 2 settimane), l’ovulo è pronto per la fecondazione durante il periodo di ovulazione. Se però il concepimento non si verifica, il follicolo dominante si modifica, facendo spazio per le formazioni successive.

Se il numero di follicoli presenti nell’ovaio supera la norma, ovvero sono presenti follicoli in quantità superiore a 6, non pienamente maturi e di dimensioni più grandi del normale, l’ovaio viene definito multifollicolare (MFO).

Secondo i medici ecografisti, è molto comune riscontrare la presenza di ovaie multifollicolari, senza che ciò implichi necessariamente l’intero problema della sindrome.

Sebbene l’ovaio MFO possa indicare una variante della norma fisiologica nelle giovani donne,  quando la funzione ormonale non si è ancora formata completamente, spesso occorre prestare attenzione e differenziare questa condizione della PCO o della PCOS.

Ovaie MFO e PCO a confronto

Le ovaie multifollicolari sono di dimensioni normali o leggermente ingrandite e a differenza delle donne con ovaie policistiche (PCO), lo stroma (la parte di ovaio in cui sono contenuti i follicoli oofori e i corpi lutei in vari stadi di evoluzione o di regressione) non è aumentato. I follicoli sono distribuiti in tutto l’ovaio in modo sparso e non si limitano alla zona corticale, come nella PCOS.

A differenza delle pazienti con PCO, le donne con MFO non sono irsute (o lo sono solo leggermente) e le concentrazioni dell’ormone luteinizzante (LH) e dell’ormone follicolostimolante (FSH) sono normali e ridotte, con una leggera riduzione degli estrogeni. L’AMH l’ormone anti-Mulleriano può essere elevato, soprattuto in presenza di PCOS. Non sono presenti alterazioni significative del metabolismo.

Ma una cosa è praticamente certa: la presenza di ovaio multifollicolare, di norma, non rende una donna sterile.  Infatti nell’MFO e la gravidanza non sono concetti che si escludono a vicenda. È possibile rimanere incinta con questa condizione, ma è possibile che il processo di concepimento sia rallentato.

In uno studio comparso su Lancet, nell’ MFO, nella ricerca di gravidanza il trattamento di lieve stimolazione con l’ormone di rilascio delle gonadotropine (LHRH) ha indotto l’ovulazione nell’83% dei cicli e ci sono state sette gravidanze in 8 donne. Nella PCO, solo il 40% dei cicli era ovulatorio e ci sono state undici gravidanze (8 donne), ma sei di queste sono abortite.

Inoltre, nell’MFO la morfologia ovarica è tornata normale nei cicli ovulatori, mentre nella PCO il pattern policistico persisteva nonostante la presenza di un follicolo dominante.

Da cosa dipende l’ovaio multifollicolare?

Molte sono le condizioni che possono sostenere l’MFO. Eccone alcune:

  • perdita di peso (da diete super restrittive) o aumento repentino;
  • forte e continuo stato di stress psicofisico (anche da eccessiva attività fisica);
  • allattamento;
  • pubertà;
  • obesità severa;
  • diabete o altre alterazioni del metabolismo;
  • iperstimolazione ovarica;
  • prolattina elevata.

Anche l’uso della pillola estroprogestinica o altri farmaci ormonali (compresa la spirale intrauterina medicata) per molti anni può partecipare a rendere le ovaie multifollicolari. Questo fa rientrare questa condizione nella PCOS di tipo D, per alcuni ricercatori.

Se ho l’ovaio MF mi devo preoccupare?

Sebbene secondo alcuni ricercatori, l’ovaio multifollicolare può evolvere nell’ovaio policistico quando lo stile di vita e la predisposizione genetica vertano in quella direzione, l’ovaio MF è una condizione che riguarda 10 giovani donne su 100, ed è una condizione benigna, non correlata a disturbi ormonali e metabolici, e che non preclude la fertilità.

Alla domanda: “ma è un’ovaia che sta bene?” occorre rispondere con cautela. Un eccesso di follicoli che non si riassorbono prima dell’ovulazione, lasciando spazio solo al o ai follicoli dominanti, crea interferenza ormonale e si possono avvertire disturbi generici ma presenti.

sintomi di ovaio multifollicolare sono simili a quelli della PCOS

Non ci sono sintomi specifici o sensazioni di dolore che possano farti pensare di avere l’ovaio multifollicolare. Di solito scopri di avere questa condizione ovarica durante un’ecografia di routine, ma alcuni aspetti possono essere suggestivi di questa condizione come:

  • Alterazioni del ciclo mestruale, come assenza di ciclo o ciclo irregolare, spesso legata alla perdita di peso (perché a causa dell’elevato numero di follicoli, nessuno di essi raggiunge la dimensione dominante e l’ovulo maturo non lascia il follicolo, quindi non si verifica l’ovulazione);
  • Dolori addominali, pancia gonfia, spasmi;
  • Aumento della peluria sul viso e corpo;
  • Pelle grassa e acne sul mento e nella zona della mandibola;

Cosa fare per gestire l’ovaio multifollicolare?

Come sempre, è bene capire la situazione clinica in generale, parlando con il medico di riferimento e approfondendo ogni aspetto del tuo stato di salute.
Il primo obiettivo è ripristinare la regolarità mestruale.
La terapia ormonale, insieme con la gestione dello stile di vita, può essere una soluzione, se non sei alla ricerca di una gravidanza. Se invece il tuo obiettivo è la maternità, con la dieta, con grande attenzione all’equilibrio glicemico (molto simile alla dieta per la PCOS) e alcuni integratori vitaminici (primo fra tutti l’inositolo e le sue combinazioni) il processo di ripristino della regolarità mestruale e della fertilità richiede mediamente 6 mesi e la possibilità di fecondazione naturale è molto alta.

 

Bibliografia

  • Ferriman DM, Gallwey JD. Clinical assessment of body hair growth in women. J Clin Endocrinol 1961;21:1440–1447
  • The Rotterdam ESHRE/ASRM-sponsored PCOS consensus workshop group. Revised 2003 consensus on diagnostic criteria and long-term health risks related to polycystic ovary syndrome (PCOS). Hum Reprod 2004; 19: 41-47
  • Azziz R, Carmina E, Dewailly D et al. POSITION STATEMENT: Criteria for Defining Polycystic Ovary Syndrome as a Predominantly Hyperandrogenic Syndrome: An Androgen Excess Society Guideline. J Clin Endocrinol Metab 2006; 91: 4237-4245
  • The Amsterdam ESHRE/ASRM-Sponsored 3rd PCOS Consensus Workshop Group. Consensus on women’s health aspects of polycystic ovary syndrome (PCOS). Hum Reprod 2012; 27: 14-24
  • Carmina E, Oberfield SE, Lobo RA. The diagnosis of polycystic ovary syndrome in adolescents. Am J Obstet Gynecol 2010; 203:201–205
  • Bombelli F, Castiglioni MT. Ginecologia e ostetricia. Esculapio Ed. 2014
  • Cattaneo S. PCOS. Convivere con la sindrome dell’ovaio policistico. L’era dell’Acquario Ed. 2022.
  • Adams J, Franks S et al. Multifollicular ovaries: clinical and endocrine features and response to pulsatile gonadotropin releasing hormone. Lancet 1985; Dec 21-28;2(8469-70):1375-9

 

 

Autore: Stefania Cattaneo

Sono Stefania Cattaneo e sono una biologa nutrizionista, appassionata di fotografia e di nutrizione applicata alle donne. Lavoro online, per arrivare a tutte le donne, in Italia e nel mondo, che soffrono di PCOS nelle sue varie forme di presentazione. In questo blog, farò del mio meglio per aumentare le tue conoscenze sulla PCOS, una condizione medica, difficile, complicata, delicata ma con la quale si può imparare a convivere. Iscritta all'Ordine Nazionale dei Biologici con numero d'iscrizione: AA_067629.

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