Più volte, al termine di una ecografia si esce dallo studio medico con dubbi e domande. L’ecografia non è l’unico esame che definisce la presenza della Sindrome dell’ovaio policisitico, eppure uscire dallo studio medico con il referto in mano crea dubbi ed incertezze. Ho chiesto al Dott. Bruno Avezzani, medico-chirurgo, già iscritto al Registro Nazionale dei Medici Ecografisti SIUMB e che effettua indagini eco-diagnostiche in modo continuativo da più di 20 anni, di chiarire qualche dubbio a riguardo. Ecco le sue parole.
Dottor Avezzani, grazie della sua disponibilità a chiarire un punto molto importante per le donne, in particolare per le donne con Sindrome dell’ovaio policistico, ovvero l’aspetto che le ovaie mostrano all’ecografia. Sappiamo che la presenza di cisti ovariche è solo uno dei criteri che portano il medico specialista alla diagnosi, non l’unico ma, che aspetto hanno le ovaie di una donna che ha la PCOS?
Ricordando sempre l’importanza dell’associazione clinica, bisogna seguire criteri diagnostici rigorosi sia per la diagnosi ecografica della PCO che per la diagnosi della relativa sindrome (PCOS). Ecograficamente l’ovaio presenta un’area di sezione incrementata rispetto all’ovaio multifollicolare con la presenza di numerosi follicoli cistici periferici (superiori a 8) e diametro generalmente inferiore a 10 mm. Si associa ipertrofia della componente parenchimale.
Spesso si confonde l’ovaio policistico con l’ovaio multifollicolare. Quali sono le differenze fra una e l’altra condizione, dal punto di vista ecografico e cosa comporta per una donna, l’una o l’altra condizione?
Le principali differenze sono rappresentate dall’area dell’ovaio, dal numero di follicoli, dalle dimensioni e soprattutto dalla loro disposizione (periferica nella PCOS e distribuiti nell’ovaio multifollicolare). Nell’ovaio multifollicolare, inoltre, non si apprezza ipertrofia della componente parenchimale.
Rientrando nelle patologie funzionali entrambe le situazioni richiedono un approccio multidisciplinare sia per la fase diagnostica che per quella terapeutica con valutazione clinica dell’assetto endocrino e metabolico.
Possono causare cicli irregolari, amenorrea e disfunzione ovulatoria sino alla comparsa di cicli anovulatori per cui la diagnosi deve essere sempre accompagnata da indagini di laboratorio.
Anche l’interruzione dell’assunzione dei contraccettivi ormonali può avere un ruolo nella comparsa delle cisti, che tuttavia spesso si risolve da sola, senza alcun tipo di intervento o terapia.
Qual è la differenza strutturale fra cisti e follicoli? Perchè spesso si confondono? Appaiono simili all’ecografia?
Oltre a parametri dimensionali si deve sempre contestualizzare la formazione rispetto alla fase del ciclo mestruale. La principale differenza tra una cisti ed un follicolo può essere comunque identificata, ad esempio, nella presenza del follicolo ooforo e dalla tipologia di vascolarizzazione.
Qual è il momento migliore per fare l’ecografia? Ovvero, per una corretta valutazione ecografica, è meglio scegliere un periodo particolare del ciclo mestruale o non è un aspetto importante?
Non esiste un momento migliore: dipende dalla motivazione dell’esame, dal quesito diagnostico. Per valutare PCO, qual è il momento migliore? Sicuramente una fase progestinica tardiva (post-ovulatoria tardiva).
Che impatto ha sull’aspetto delle ovaie assumere la pillola estroprogestinica o il cerotto anticoncezionale o l’anello vaginale?
Le formulazioni in commercio sono in grado di inibire costantemente l’ovulazione in modo da “proteggere” le ovaie, ottenendo un buon controllo del ciclo mestruale. Le ovaie vengono per così dire “messe a riposo”. Le ovaie PCO in trattamento EP mantengono le cisti o no? Non dovrebbero esserci, ma il condizionale però è d’ obbligo.
Ecografia transvaginale o esterna del basso ventre: qual è la tecnica migliore per valutare il benessere delle ovaie?
L’approccio sovrapubico, soprattutto nei soggetti normopeso e con la definizione offerta dalle apparecchiature di ultima generazione può già essere sufficientemente esaustivo e in alcune situazioni “obbligatorio” come ad esempio nelle pazienti virgo. Sicuramente alcune situazioni possono essere meglio indagate con l’ approccio integrato sovrapubico-trans vaginale, ad esempio la valutazione vascolare con eco-color-power-doppler (eccellente indicatore della attività metabolica follicolare).
Dott. Bruno Avezzani medico-chirurgo, già iscritto al Registro Nazionale dei Medici Ecografisti SIUMB, effettua indagini eco-diagnostiche in modo continuativo da più di 20 anni. E-mail: bruno.avezzani@gmail.com.