Questa volta è capitato a me. Sono passata io dall’altra parte. Mi sono infortunata giocando a tennis ben 10 mesi fa. Una palla che salta male, un rovescio mal fatto dopo ben 30 anni (e non è solo un numero tanto per dire) di allenamenti e tornei di alto livello, un dolore fortissimo che blocca schiena e gluteo, la difficoltà di muoversi, di girasi nel letto, di fare le cose più banali.
Ammetto di essermi un po’ trascurata, ma poi le cose non miglioravano e mi sono rivolta al medico, anzi ad una serie di medici specialisti (almeno 6).
Nessuno sapeva darmi una risposta definitiva, nessuno sapeva cosa avessi, ma tanti…”Ma cosa vuole che sia!”, “Uh ma tanto dolore per un nulla-di-che!”, “Uh ma anche se non ha nulla, la porto in sala operatoria per un interventino che faccio solo io…”, “Uh ma come fa a non sapere dove ha dolore, lo saprà se ha male alla schiena o al gluteo!”, “Il suo sedere non le piace più? Vada dal chirurgo plastico!”, e così per 10 mesi.
Mi sono immedesimata in ogni donna pensando a quando, sui social o nel mio studio, mi parlano della difficoltà di essere ascoltate e di essere capite.
Perché, ammettiamolo, quando le cose sono semplici e chiare è sempre tutto facile, in un attimo sai di cosa soffri e in un altro attimo hai la soluzione in mano. Ma quando i sintomi sono fuori dai protocolli e fuori dagli schemi, le cose si fanno davvero molto molto difficili.
Nella relazione ci sono due parti: un paziente (che è una persona) e un medico (che è un’altra persona). A meno che non ci siano difficoltà linguistiche particolari, si parla tutti la stessa lingua, con la differenza che il paziente ha da parte sua un problema e un certo livello di sofferenza (ci si rivolge al medico per un problema, o no?); dall’altra, un medico che, forte dei suoi studi, delle sue conoscenze e della sua esperienza, ha delle soluzioni per alleviare e risolvere (quando possibile) le difficoltà del paziente.
Eppure sembra che nel rivolgersi al medico (generico o specialista) ci siano delle difficoltà alla base. Spesso si percepisce la fretta o peggio la superficialità, la scarsità di empatia, la freddezza, il non essere minimamente comprese. Ci si sente abbandonati…ed in questo essere allo sbando, si pensa che i nostri problemi siano delle “perdite di tempo” per gli altri, questioni che non contano a nessuno, questioni che “tanto nessuno capirà”, che “tanto nessuno allevierà”.
Nella PCOS, poi, le cose sono davvero complicate perché non sempre i sintomi sono evidenti, visibili a tutti. Peli ed acne possono essere ben visibili, ma cosa diciamo del ciclo mestruale irregolare e doloroso? Come possiamo rendere concretamente manifesta l’infertilità? Come possiamo spiegare che il sovrappeso non è, per te, solo legato al luogo comune di mangiare troppo ma ad altri meccanismi metabolici?
Non perdere le speranze, perché come si dice “fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce”, accanto a medici (come tutti gli altri professionisti) che ti ascolteranno con poca attenzione, ce ne saranno altri fantastici che ti saranno accanto nel vostro percorso, guidandoti per la tua strada, prendendoti per mano, pronti a trovare soluzioni alle tue difficoltà.
Anche io ho trovato sulla mia strada una dottoressa fantastica (la mia adorata Dott.ssa Mariella), una professionista fantastica che ha da subito capito e creduto nel mio dolore. È sempre stata al mio fianco, anche quando la situazione non era chiara, anche quando la situazione non era più di sua competenza come specializzazione.
Anche per te sarà così. Cercherai, ti imbatterai in risposte che non ti convinceranno, ma sono certa che troverai qualcuno che sarà lì pronto a capirti e che forse non avrà subito tutte le soluzioni per te, ma con umiltà si metterà a cercare, studiare, confrontarsi con altri specialisti al cui missione sarà quella di aiutarti e non solo “passare al prossimo paziente”.
A chi rivolgersi quando si ha la sensazione di avere la PCOS?
Il primo step è il medico di famiglia. Prenditi un attimo per fare il punto della situazione con colui o colei che conosce la tua storia nel quadro d’insieme. È molto probabile che ti invii ad uno specialista. Ma quale?
La Sindrome dell’Ovaio Policistico ha nel nome “ovaio” una chiara connotazione ginecologica, ma gli ultimi studi hanno evidenziato e dimostrato che la PCOS è ben più di una sindrome ginecologica. È una alterazione del metabolismo che coinvolge anche, ma non sempre, le ovaie.
Per diagnosticare la PCOS esistono diversi criteri diagnostici che il medico usa per inquadrare la tua situazione. Molti medici specialistici usano le regole dettate e sottoscritte dalla maggior parte delle società scientifiche internazionale al ESHRE/ASRM PCOS Consensus Workshop Group Rotterdam nel 2003. Ovvero, in assenza di altre patologie, la presenza di almeno 2 di questi 3 elementi:
- assenza di ovulazione o oligomenorrea;
- Segni clinici o biochimici di iperandrogenismo;
- Presenza di cisti ovariche all’esame ecografico.
Quindi, fatti indirizzare dal tuo medico di base, ma:
- Il ginecologo è il professionista più indicato per te se la maggior parte dei tuoi problemi riguarda il ciclo mestruale o la tua fertilità;
- L’endocrinologo: ti aiuterà se tuoi sintomi più evidenti sono legati all’eccesso di peli, all’acne, (a questo specialista arriverai probabilmente anche dopo aver sentito il parere del dermatologo) ma anche glicemia e curva glicemica;
- Consulta un diabetolgo, in accordo con il tuo medico di famiglia: quando la tua glicemia è alterata (è superiore al 126 mg/dl) insieme a trigliceridi, colesterolo totale.
Molti medici hanno specializzazioni a ponte fra endocrinologia e ginecologia, endocrinologia e diabetologia e grazie a questo potranno darti un supporto più ampio, sulla base di conoscenze meno settoriali.
Una volta che avrai in mano ad una diagnosi, potrei in accordo con lo specialista, essere indirizzata ad un biologo nutrizionista abilitato o un dietologo clinico, per impostare una dieta personalizzata al tuo caso e ad un professionista dell’attività fisica.
Prima la diagnosi poi le cure complementari, ricorda, non il contrario.
Evita in assoluti di rivolgerti a naturopati improvvisati, consulenti alimentari (che si atteggiano a maestri di vita ed esperti, vendo prodotti pericolosi, giusto per arrotondare il loro stipendio), personal trainer in palestra (la cui esperienza come body builder non basta a risolvere i problemi seri di salute delle loro clienti, ma può eventualmente peggiorarla).
Molte mi chiedono se io abbia una lista di medici esperti, in serbo da pubblicare. La risposta è no. Non ho nessuna lista e credo con sufficiente sicurezza che non ci sarà. Non esiste una specializzazione medica in PCOS, ma ogni medico, ginecologo, endocrinologo o diabetologo, ha le conoscenze sufficienti per trattare la PCOS. È senz’altro vero, però, che qualcuno ha più esperienza di altri, perché ha avuto più casi in cura e potrebbe avere una visione più aggiornata sul trattamento del caso.
Tengo ad ogni donna che frequenta il mio studio e a te che mi stai leggendo, in particolare. Sono una biologa nutrizionista e non ho la competenza sufficiente per giudicare quanto sia bravo un medico piuttosto che un altro, non potrei mai prevedere se e quanta empatia stabilirà con te, non saprei dirti quanto ti ascolterà e quanto si prodigherà per farti stare meglio.
Non voglio tradire il patto di fiducia che tu hai riposto in me, leggendo le mie parole e seguendo il mio blog. Perché devi sapere che qui troverai sempre e solo obiettività e scientificità, non possibili dietrologie verso la sponsorizzazione di un professionista piuttosto che altri. Sappi però che darò voce, attraverso interviste dedicate, a chi avrà davvero qualcosa di interessante e utile da dire sulla PCOS.
Questo è, e questo sarà.
P.S. Il mio dolore? Era un “semplice” ma grave strappo muscolare al gluteo, ora decisamente complicato peggiorato perché il decorso non è stato quello che doveva essere. Il tempo è prezioso, la mia salute, così come la tua e quella di ognuno di noi è preziosa, sempre. Non perdere tempo, non pensarci troppo, se hai un sospetto, se hai un dubbio sulla tua salute, non aspettare, rivolgiti al medico.
Sono grata di essere capitata su questa pagina! Dopo l’ennesima visita frettolosa dall’ennesimo endocrinologo, in 14 anni di PCOS, mi rincuora leggere le sue parole.
Cara Claudia,
grazie per il tuo messaggio.
Questo blog nasce con l’obiettivo di informare e supportare le donne che soffrono di PCOS o che non sanno ancora di soffrirne.
Il tuo messaggio ci conferma la buona direzione del nostro lavoro: spesso il primo ostacolo ad una gestione accurata e serena della sindrome parte dalla visita dello specialista. È importante trovare un medico esperto che riesca ad accompagnarci in un percorso lungo e delicato, anche con la giusta empatia.
Ci auguriamo che altri nostri articoli possano esserti di conforto e di approfondimento.
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Ti auguriamo una buona giornata,
un abbraccio.