Curva glicemica e PCOS: tutti i dettagli che devi conoscere

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La curva glicemica OGTT è un test adeguato per indagare le sfumature metaboliche della PCOS? La risposta è sì e in questo articolo ti spiegherò il suo significato, come interpretarla e a fare le domande giuste al medico, quando la valuterete insieme e deciderete come intervenire.

Background: PCOS e diabete

E’ una delle domande che maggiormente terrorizza chi ha la PCOS: diventerò diabetica? E’ vero, gli studi epidemiologici collocano la PCOS come quella sindrome che apre il futuro al diabete, prima dei 40 anni. Un dato che fa molta paura.

Ma attenzione ai messaggi che condizionano la vita. Non ti curi? Ti verrà il diabete. Non dimagrisci? Ti verrà il diabete. Non fai attività fisica? Avrai di diabete. Suona come una condanna. Ma non è così.

La PCOS non è sinonimo di diabete ma è legato all’insulino-resistenza

L’insulino-resistenza è caratterizzata dall’eccessiva secrezione di insulina da parte del pancreas, in modo continuo anche a digiuno e dopo stimolazione. L’insulina è un ormone importante, senza il quale non ci sarebbe vita. Viene rilasciata dopo aver mangiato e dice al nostro corpo cosa fare con l’energia che consumiamo.

Quando le cellule accumulano energia in eccesso o per fattori genetici predisponenti, diventano meno sensibili al messaggio dell’insulina. Il pancreas deve quindi produrre maggiori quantità di insulina per gestire efficacemente la glicemia. Purtroppo, possiamo secernere quantità elevate di insulina e avere una glicemia abbastanza normale per un certo periodo di tempo: questo perché l’aumento dei livelli di insulina può “fare gli straordinari” per evitare che la glicemia salga troppo. Purtroppo, la presenza di quantità insolitamente elevate di insulina dopo aver mangiato o a digiuno ha un impatto negativo sul metabolismo, sugli ormoni e sul sistema cardiovascolare.

Di fatto però, il diabete si insinua solo dopo un processo molto lungo che richiede molti per manifestarsi. Inizia con l’insulino-resistenza, è vero, ma hai molte armi a tua disposizione per prenderti cura del tuo corpo e, come dicono altri studi, prevenire concretamente questa malattia cronica.

La prima arma, la più potente è costruire in modo sano i pasti, senza rinunciare a nulla. Senza sentire di essere diversa, malata, non funzionante.

Perché nessun alimento è buono o cattivo a prescindere se gestito nel modo corretto, nemmeno nella PCOS. 

Come si fa il test?

Il primo passo per sapere come sta il tuo equilibrio metabolico è la curva da carico del glucosio. Senza alcun dubbio, la OGTT (Oral Glucose Tolerance Test) è il test d’elezione per valutare la tolleranza al glucosio in molte condizioni cliniche, soprattutto nel contesto della PCOS. E se contemporaneamente si valuta anche la quantità di insulina circolante, contestualmente alla valutazione della glicemia, allora questo test diventa un modo eccellente per valutare la secrezione di insulina.

Il presupposto è che dopo ingestione di glucosio, l’aumento della glicemia stimola la secrezione di insulina. La combinazione di iperglicemia e iperinsulinemia sopprime la produzione epatica di glucosio e stimola la captazione di glucosio da parte dei tessuti periferici (soprattutto muscolo), al fine di utilizzare il glucosio ingerito e di ripristinare la glicemia prima dell’esame.

Il test, che si fa in ospedale a digiuno, ha un protocollo specifico: viene somministrata una soluzione molto zuccherata, fatta di 75g di glucosio sciolto in in 250-300 ml di acqua (da bere in un arco di tempo che va dai 30 secondi ai 5 minuti), e vengono misurati i livelli di glucosio nel sangue (la glicemia) per determinare la rapidità con cui viene eliminato dal flusso sanguigno. Vengono fatti precisamente 2 o 5 (fino a 6) prelievi: il primo quando arrivi, poi dopo 2 ore (curva a due punti) oppure a 30′, 60′, 90′, 120′ (e a 180′) minuti dall’aver bevuto tutta la soluzione.

È importante mangiare e bere normalmente nei giorni precedenti il test di tolleranza al glucosio, così da valutare adeguatamente la situazione metabolica reale, evitando sforzi fisici strenui nei due o tre giorni antecedenti il test. È bene chiedere al medico se sia opportuno sospendere o meno i farmaci che si stanno assumendo soprattutto se questi agiscono sul metabolismo del glucosio, come la metformina.

Il test non viene portato a termine se la  prima glicemia è superiore a 126 mg/dl (qui si deve approfondire la diagnosi di diabete), perché si rischierebbe di far salire eccessivamente la glicemia già metabolicamente alterata.

Sebbene sia “solo” un test fatto di prelievi di sangue, è un test impegnativo perché molte donne fanno fatica a tollerare la soluzione da bere. Gli effetti collaterali o i rischi del test di tolleranza al glucosio orale sono molto limitati. Alcune persone hanno difficoltà a bere la soluzione orale di glucosio. Si può provare nausea e vomito e in questo caso, il test potrebbe non essere completato.

Si è sotto stretto monitoraggio durante il test per assicurarsi che stiano bene. Se si verifica un calo di zuccheri nel sangue (ipoglicemia), le persone vengono trattate immediatamente.

Non si può fumare né bere caffè durante il test. Il fumo aumenta la produzione di insulina e compromette la tolleranza al glucosio, oltre ad aumentare la pressione sanguigna.

Cosa succedere durante il test?

La soluzione di glucosio che viene bevuta durante il test non richiede alcuna digestione e viene assorbita e distribuita nel sangue in un tempo brevissimo. Gli eventi sono questi:

  1. la glicemia si alza entro i 30′;
  2. interviene l’insulina a ristabilire i livelli di glicemica prima dell’assunzione del glucosio;
  3. la glicemia ritorna alle condizioni basali, prima del test.

Il test OGTT risponde a una serie di domande legate al metabolismo del glucosio:

  • qual è la glicemia basale? in questo modo si esclude il diabete (se la glicemia supera i 126 mg/dl) o si valuta una alterata glicemia a digiuno se la glicemia supera i 100mg/dl
  • quanto si alza la glicemia dopo la somministrazione della soluzione zuccherata?
  • Per quanto tempo rimane alta la glicemia?
  • La glicemia scende troppo o ritorna al livello di partenza prima dell’esame? (= rischio di ipoglicemie).

Questo test fornisce anche molte risposte rispetto al comportamento del pancreas in termini di secrezione di insulina (e sarebbe bene che il test preveda sia la valutazione della glicemia e della insulinemia nello stesso prelievo), che è fondamentale nella valutazione metabolico-ormonale della PCOS. Ciò fornisce un’ottima visione dei modelli di resistenza all’insulina.

  • qual è il livello di insulina prima che il test venga iniziato? (= iperinsulinemia basale?)
  • quanta insulina viene prodotta dopo la somministrazione della soluzione zuccherata? (= ipersecrezione di insulina?)
  • quanto tempo rimane alta l’insulina? (= resistenza insulinica?)

Un piccolo ripasso su cosa sia l’insulina e come funzioni fisiologicamente

Durante questo test, la maggiore secrezione di insulina indotta dalla somministrazione orale di glucosio è dovuta al cosiddetto “effetto incretinico”, ovvero alla liberazione da parte delle cellule entero-endocrine intestinali del glucagon-like peptide 1 (GLP-1) e del peptide insulinotropo glucosio-dipendente (GIP), ormoni stimolatori la secrezione di insulina.

L’insulina è un ormone prodotto e secreto dal pancreas e ha un ruolo cruciale nel controllare la glicemia momento per momento, soprattutto dopo aver mangiato.

L’insulina stimola le cellule del nostro corpo, quelle sensibili alla sua azione come muscoli, fegato, e adipociti, ad “assorbire” glucosio. Il glucosio, una volta uscito dalla circolazione sanguigna, verrà convertito in glicogeno che è la forma di riserva dello zucchero del fegato e dei muscoli.

insulin action

Funziona esattamente come un pulsante di ingresso: quando il glucosio nel sangue è alto, l’insulina si lega ad uno speciale recettore il quale, una volta stimolato, apre un canale attraverso al quale il glucosio potrà entrare all’interno della cellula, ed essere immagazzinato. Dopo l’ingresso, il glucosio verrà convertito in glicogeno che è la forma di riserva dello zucchero del fegato e dei muscoli (una catenella ben compattata di tante unità di glucosio).

I valori normali di glicemia sulla curva da carico

Se non sei in gravidanza (qui le linee guida internazionali sono diverse), i valori sono, secondo il Centro Diagnostico Italiano CDI:

Glucosio basale-> 60 – 100 mg/dl
Glucosio a 30 minuti -> 110 – 170 mg/dl
Glucosio a 60 minuti -> 120 – 170 mg/dl
Glucosio a 90 minuti -> 100 – 140 mg/dl
Glucosio a 120 minuti -> 60 – 140 mg/dl
Glucosio a 180 minuti -> 60 – 110 mg/dl

  • normali se dopo due ore sono inferiori ai 140 mg/dl;
  • per valori compresi tra 140 e 200 mg/dl si identifica l’alterazione come “ridotta tolleranza ai carboidrati” (una condizione di pre-diabete);
  • per valori superiori a 200 mg/dl in qualsiasi punto della curva, si può porre la diagnosi di diabete.

I valori normali di insulinemia sulla curva da carico

I valori possono differire da un laboratorio ad un altro ( e non sempre vengono riportati nei referti di analisi), ma generalmente sono questi:

  • Insulinemia basale -> 5 – 25 micr.UI/ml;
  • Insulinemia dopo 30 min -> 41 – 125 micr.UI/ml;
  • Insulinemia dopo 60 min ->  20 – 120 micr.UI/ml;
  • Insulinemia dopo 90 min -> 20 – 90 micr.UI/ml;
  • Insulinemia dopo 120 min -> 18 – 56 micr.UI/ml.

Nella PCOS, una condizione in cui alti livelli di insulina causano il rilascio da parte delle cellule teca ovariche di alti livelli di testosterone e altri ormoni androgeni. Spesso le donne affette da PCOS presentano livelli di glucosio nel sangue del tutto normali e spesso anche bassi che spesso sono proprio legato ad una eccessiva secrezione di insulina.

Uno dei primi segni di iperinsulinemia è la cosiddetta ipoglicemia funzionale o reattiva, una condizione in cui la glicemia precipita da 2 a 4 ore dopo aver mangiato. Questa condizione è più comune nelle donne con PCOS.

Come interpretare i risultati?

E’ chiaro che li valuterà per te il medico e per te deciderà una linea terapeutiche se è il caso. Ma per iniziare a capire, ti spiego alcuni particolari della curva sia glicemica che insulinica nella PCOS.

Iniziamo dai valori a digiuno, così per come si presenta la situazione all’inizio del test.

  • È tutto okay se la glicemia è normale e l’insulina base è nei range di riferimento;
  • È possibile che sia presente una condizione di insulino-resistenza se l’insulina basale è alta ma la glicemia è normale o è vicina al limite superiore (verso i 100mg/dl);
  • È da considerare una condizione di iperinsulinemia se la glicemia è bassa (sotto i 60mg/dl) e l’insulinemia basale è normale o tendenzialmente alta.

La valutazione delle curve può avere molte interpretazioni

  1. la curva glicemica e insulinemica rientrano entrambe nei valori di normalità: la situazione è okay dal punto di vista metabolico;
  2. la curva di glucosio non è una campana rovesciata ma è piatta: potrebbe essere causata da una iper secrezione di insulina;
  3. la curva di insulina ha una forte impennata entro i 60′ e non si abbassa entro i 120′: potrebbe significare una iperinsulinemia con insulino-resistenza.

Ecco altri grafici che possono chiarire altre possibili situazioni:

curva insulinemica normale
Rappresenta la normale segnalazione dell’insulina. Si noti il rapido aumento dell’insulina massima da 0,5 a 1 ora dopo il consumo della bevanda a base di glucosio. I livelli di insulina scendono poi rapidamente ai livelli di digiuno. (from )
curva insulinemica 2
Iperinsulinemia. I livelli di insulina secreta sono ben superiori a quelli riscontrati nella curva precedente. Inoltre, il picco aumenta in modo evidente a 1 ora e poi c’è un notevole ritardo nel ritorno al livello di digiuno. (from )
curva glicemica 3
Iperinsulinemia, tuttavia è più marcato rispetto ala curva 2. Il picco di insulina è evidente entro le 2-3 ore. Spesso in queste pazienti è presente anche un’alterata tolleranza al glucosio durante il test (glicemia elevata). (from )
curva insulinica 4
Include l’iperinsulinemia con alterata tolleranza al glucosio. I livelli sono eccezionalmente elevati, con una somma di insulina a 2-3 ore superiore a 320 microunità/ml. (from )

 

In tutti i casi, oltre alla eventuale terapia farmacologica con ipoglicemizzanti orali o integratori specifici come inositolo e berberina, l’alimentazione accurata e l’esercizio fisico possono fare moltissimo per migliorare l’andamento della curva, controllando la secrezione di insulina e di conseguenza mantenere un buon compenso glicemico.

Ogni quanto è opportuno rifare la OGTT?

Nelle donne con PCOS, la AE Society, in accordo con la European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE) e l’American Society of Reproductive Medicine (ASRM), ha recentemente raccomandato una curva OGTT di 2 ore in tutte le donne con PCOS, con re-screening annuale o ogni 2 anni, a seconda dei fattori di rischio della paziente.

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Autore: Stefania Cattaneo

Sono Stefania Cattaneo e sono una biologa nutrizionista, appassionata di fotografia e di nutrizione applicata alle donne. Lavoro online, per arrivare a tutte le donne, in Italia e nel mondo, che soffrono di PCOS nelle sue varie forme di presentazione. In questo blog, farò del mio meglio per aumentare le tue conoscenze sulla PCOS, una condizione medica, difficile, complicata, delicata ma con la quale si può imparare a convivere. Iscritta all'Ordine Nazionale dei Biologici con numero d'iscrizione: AA_067629.