PCOS e disbiosi intestinale. Quali relazioni?

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Articolo scritto e gentilmente concesso dal Dott. Daniele Orlandoni, Biologo Nutrizionista

Quali relazioni esistono fra PCOS e disbiosi intestinale? Può la flora batterica dell’intestino influenzare gli equilibri ormonali della donna? A queste ed altre domande risponde il Dott. Daniele Orlandoni, Esperto in Medicina Anti-aging
Naturopata e grande conoscitore del microbiota intestinale.

Ecco le sue riflessioni.

La Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS) risulta essere uno dei più comuni disordini ormonali femminili dal momento che riguarda tra il 5 e il 10% delle donne in età fertile in tutto il mondo. La diagnosi di PCOS richiede la presenza di almeno due tra questi tre fattori:

  1. Iperandrogenismo (cioè eccessiva produzione di ormoni maschili -gli androgeni appunto-, in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie).
  2. Oligomenorrea (quando la distanza tra un ciclo e quello successivo è compresa tra i 35 e i 90 giorni) o Anovulazione (ciclo mestruale caratterizzato dal mancato rilascio dell’ovocita da parte dell’ovaio).
  3. Aspetto ecografico caratteristico delle ovaie

È importante sottolineare come non si tratti di una diagnosi di poco conto dal momento che è stata associata ad infertilità o complicanze durante la gravidanza; include, inoltre, un maggior rischio di incorrere nel diabete di tipo II, insulino-resistenza, dislipidemia, ipertensione e steatosi epatica non alcoolica, carcinoma endometriale, depressione e irsutismo. 

Anche se l’eziologia, cioè la causa, della PCOS resta attualmente poco chiara, possiamo comunque riflettere sulle evidenze che hanno fatto emergere il legame tra questa sindrome e diversi fattori, tra questi il disequilibrio della composizione del microbiota (ossia l’insieme dei batteri contenuti nel nostro intestino) meglio noto come Disbiosi Intestinale.  

pcos e disbiosi intestinale

Quali relazioni fra PCOS e la salute dell’intestino?

La relazione tra disbiosi intestinale e PCOS è stata proposta per la prima volta nel 2012 e gli studi che si sono accumulati in seguito hanno dimostrato ampiamente la veridicità di questa osservazione, indipendentemente che la donna sia normopeso o no.  

È inoltre stato evidenziato come una diminuzione della diversità microbica accompagni le donne sofferenti di PCOS già nell’adolescenza sarebbero proprio le adolescenti i soggetti più a rischio di sviluppare sindrome metabolica, insulino-resistenza e obesità, anche e soprattutto per il legame tra microbiota intestinale e disordini metabolici. Soprattutto esistono specifiche condizioni di alterazione dei rapporti tra le diverse specie batteriche che rendono il nostro organismo capace di estrarre, a parità di introito calorico, più energia dal cibo assunto, quindi di ingrassare più velocemente.

Emerge, quindi, un ulteriore punto di criticità per le pazienti affette da PCOS: un’alterazione nella composizione microbica, un equilibrio che risulta determinante per il nostro benessere sotto un numero sorprendente di aspetti.

Cos’è il microbiota intestinale?

Il nostro microbiota è composto da un numero enorme di batteri: circa 100mila miliardi di microrganismi si contendono uno spazio in cui proliferare nel nostro intestino, un numero pari a 10 volte l’ammontare delle cellule di cui è costituito il nostro corpo (siamo costituiti quindi più da batteri che da cellule umane…); non si tratta però di una presenza isolata rispetto alla nostra biologia. Non si limitano insomma a prosperare nel nostro intestino -principalmente nel colon, ma non solo, piuttosto interferiscono con la nostra fisiologia e biochimica ad ogni livello.

Risultano, cioè, fondamentali perché siano svolte numerose e indispensabili funzioni all’interno del nostro organismo:

  • istruiscono il nostro sistema immunitario,
  • assicurano l’efficacia della barriera intestinale,
  • producono vitamina B12 e acidi grassi a catena corta, 
  • sono coinvolti nella regolazione del tono dell’umore,
  • nella gestione dello stress,
  • influenzano il nostro sistema nervoso centrale,
  • ci assicurano una corretta permeabilità intestinale,
  • producono  specifici metaboliti che rappresentano circa il 40% di ciò che, una volta che il cibo viene digerito e assorbito finisce per circolare nel nostro sangue.

Insomma si tratta di compagni di viaggio tanto numerosi quanto fondamentali nel determinare il nostro grado di benessere. C’è però un altro fattore in grado di influenzare profondamente la composizione del microbiota: lo stress e il suo riverbero sul Sistema Nervoso Autonomo (SNA).

Testosterone, disbiosi intestinale e PCOS

Per quanto riguarda il rapporto tra disbiosi intestinale e alti livelli di testosterone nelle donne con PCOS, in letteratura possiamo trovare numerosi studi che mettono in luce, come anche gli androgeni possano influenzare la composizione del microbiota intestinale.  È ormai acclarata, la correlazione tra alterazione della diversità microbica e della rispettiva abbondanza batterica, con parametri quali il testosterone e i markers metabolici o l’Indice di Massa Corporea -BMI. In particolare è risultato evidente come esista una differenza tra il microbiota delle donne sane e tra quelle affette da PCOS e come sia proprio l’iperandrogenismo a causare una disregolazione microbica sopracitata anche e soprattutto in termini di ricchezza di specie batteriche presenti nell’intestino.

Alterare i rapporti delle popolazioni intestinali può essere un problema

Vorrei ricordare come scompaginare i rapporti tra queste numerose popolazioni batteriche, addirittura farne diminuire in misura drammaticamente consistente il loro numero e diversità, può dare il via all’insorgenza di patologie infiammatorie, dai più banali quali il gonfiore addominale, alle più serie come il cancro, le patologie autoimmuni e cardiovascolari, la PCOS appunto, il diabete e il cancro al colon-retto, la sindrome dell’intestino irritabile – IBS – e la sindrome dell’intestino infiammato – IBD, il morbo di Crohn –CD-, nella leaky gut syndrome a sua volta legata all’asma, piuttosto che alla fibromialgia, oltre che l’autismo.

Non bisogna dimenticare, infine, come siano in grado di influenzare la composizione del microbiota anche l’alimentazione, l’uso/abuso di farmaci e lo stile di vita.

Come possiamo affrontare la PCOS, quali armi abbiamo a disposizione?

Fondamentale l’adozione di una dieta specifica -seppur attualmente vi siano indicazioni spesso contrastanti in proposito, soprattutto tenendo anche conto di eventuali intolleranze alimentari. Certamente l’esercizio fisico più adatto, mentre la terapia farmacologica a base di statine dovrebbe invece essere soppesata con grande attenzione a causa dei numerosi effetti collaterali che accompagnano bassi livelli di colesterolo.

Alla luce delle riflessioni precedenti e dei dati su cui abbiamo posto il nostro sguardo, possiamo facilmente intuire perché ripristinare un corretto ed armonico microbiota possa rappresentare una strada particolarmente importante per intervenire sulla PCOS, visti effetti deleteri sulla composizione microbica intestinale che accompagnano alti livelli di testosterone, e al numero sempre maggiore di studi che dimostra come intervenire in tal senso possa essere considerato come una strategia utile per questa patologia.

Ancora una volta viene ribadita la straordinaria centralità, in termini di salute e benessere, del rapporto tra noi e questi nostri microscopici e antichissimi compagni di viaggio. Oggi abbiamo tutti gli strumenti necessari, in termini di analisi microbiologiche, per poter allestire e procedere attraverso un percorso studiato su misura delle specifiche esigenze di ogni singola donna. Proprio per questa necessaria sartorialità di intervento, rinnovo il consiglio di non assumere probiotici senza una precisa logica: se questi piccoli amici svolgono così tante ed importanti funzioni nel nostro organismo, sarà bene scegliere con cura chi accogliere nel nostro intestino.

La scienza ha compiuto progressi straordinari nel metterci a disposizione raffinate tecniche di analisi e altrettante raffinate metodiche d’intervento, ricordiamoci come sia nostra precisa responsabilità prenderci cura dei nostri batteri intestinali per assicurarsi così i benefici di questo sorprendente e discreto compagno di vita.

Autore: Dott. Daniele Orlandoni, Biologo Nutrizionista

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Autore: Stefania Cattaneo

Sono Stefania Cattaneo e sono una biologa nutrizionista, appassionata di fotografia e di nutrizione applicata alle donne. Lavoro online, per arrivare a tutte le donne, in Italia e nel mondo, che soffrono di PCOS nelle sue varie forme di presentazione. In questo blog, farò del mio meglio per aumentare le tue conoscenze sulla PCOS, una condizione medica, difficile, complicata, delicata ma con la quale si può imparare a convivere. Iscritta all'Ordine Nazionale dei Biologici con numero d'iscrizione: AA_067629.