Sono quasi passati due anni dal mio ultimo articolo ed è arrivato il momento di ritornare. LotusFlower riprende vita e ritorna attivo per parlare di PCOS, per aggiornare le donne che soffrono da tempo di questa sindrome e per abbracciare le donne che per la prima volta danno un nome ai loro disturbi.
Io sono Stefania, ho fondato LotusFlower nel 2014, e non ho mai smesso nonostante questa lunga pausa, di prendermi cura della donne che voglio sapere cos’è la PCOS, come ci si convive e come la si gestisce nel quotidiano.
Cosa si sa della PCOS?
La PCOS è un disordine che riguarda tante donne in età fertile (fra il 5 e il 10%) fatto di diverse sfaccettature. Ha molte componenti ormonali, alcuni aspetti riguardano il metabolismo ed ha, con forte probabilità, basi genetiche che si ereditano dalle generazioni precedenti (genitori, nonni).
La PCOS interferisce con la vita delle donne perché è correlata con irregolarità del ciclo mestruale, con la difficoltà ad avere figli, con i segni dell’iperandrogenismo (eccesso di peli, caduta dei capelli e acne), con la difficoltà di controllare il peso e con la possibilità di sviluppare in età precoce (prima dei 45-50 anni) diabete, malattie cardiovascolari, tumore all’endometrio e al seno.
La PCOS quindi è una cosa seria? Sì.
La PCOS è qualcosa che si può gestire, controllare e di cui è possibile prevenire le complicazioni future? Sì, ed è questa la bella notizia.
Non esistono ancora approcci terapeutici definitivi ma quello che si sa è che lo stile di vita (alimentazione quotidiana, attività fisica e gestione dello stress) sono determinanti nel gestire i sintomi della PCOS e stare bene.
Puoi fare molto per il tuo benessere
Se ti ritrovi nella descrizione dei sintomi che più caratterizzano la PCOS (trovi il link qui), allora non aspettare: prenota una visita medica e insieme al professionista (ginecolog* o endocrinolog*) a cui ti affiderai, vai a fondo nelle indagini. Che tu abbia la PCOS o qualche sfumatura affine (ad esempio, l’ovaio multifollicolare o l’iperandrogenismo puro o disturbi della tiroide o dell’ipofisi) è opportuno che tu prenda in mano la tua salute e la tua vita, per occuparti di te con gentilezza e costruire un futuro di benessere.
Anche se sono cose che fanno paura, ti fanno sentire fragile e che ti mettono di fronte a qualcosa che non conosci e che non puoi controllate completamente, sappi che hai molti strumenti per prenderti cura di te. Molti più di un tempo. La PCOS ora ha meno segreti.
Cosa è successo in questi anni?
Sebbene il COVID-19 sia stato protagonista in questi anni, nell’ultimo biennio molti interessanti articoli scientifici sono stati pubblicati e di questi approfondiremo per capire tutte le sfumature di questa sindrome. Eccone alcuni:
- Che ruolo ha la flora intestinale nella produzione ormonale e nel metabolismo generale?
- Se l’insulina è uno degli ormoni determinanti della PCOS, con quali marker si determinano l’iperinsulimemia e l’insulino-resistenza? Sono in studio nuovi parametri di indagine oltre alla curva da carico OGTT prescritta attualmente dai medici.
- Si è detto tutto sulla Vitamina D? Quanto influisce sulla fertilità nelle donne con PCOS?
- Che ruolo ha il fegato nella PCOS? La prevalenza di donne PCOS con alterazioni del fegato (transaminasi) definita NAFLD è molto più alta della popolazione generale.
- Cosa si è scoperto di nuovo sull’uso dell’inositolo? È davvero l’unico integratore efficace nella PCOS? Quale ruolo ha la Berberina e cosa si sa di questo integratore che manifesta una ottima funzione insulinosensibilizzante?
- Donne PCOS e COVID-19? Una recente review ha mostrato che le donne con PCOS hanno un rischio di contrarre l’infezione aumentato dal 28 al 50% rispetto alle donne senza PCOS. Vi scriverò perché le donne con PCOS hanno una maggiore sensibilità all’infezione.
- Ci sono nuove terapie naturali, coadiuvanti la terapie mediche tradizionali, che possano avere un ruolo nella fertilità? Andrò a presentarvi le nuove evidenze scientifiche.
Questo è solo l’inizio: avremmo molte cose su cui confrontarci.
Cosa si dice sull’alimentazione?
Non c’è dubbio: la PCOS si affronta a testa alta cambiando alcuni atteggiamenti alimentari a tavola.
La PCOS sebbene abbiamo molte sfaccettature e si presenti in modo diverso da donna a donna, ha in tutte, sovrappeso o magre, una componente comune: un alterato relazione fra glicemia e insulina. A meno che non si siano insinuate complicanze metaboliche, prima fra tutte il diabete, la PCOS mostra una vivace produzione di insulina da parte del pancreas (iperinsulinemia) e tende, dall’altra parte, a rendere resistenti all’azione della stessa (insulino-resistenza).
L’insulina viene prodotta e rilasciata in circolo quando il livello di zuccheri circolanti nel sangue aumenta e lo fa in funzione di cosa e come mangi.
Se viene prodotta troppa insulina, la glicemia sarà instabile e ti sentirai euforica ma stanca e con una forte voglia di zuccheri di cui rischi di diventare dipendente. Più insulina viene prodotta e meno efficaci saranno i meccanismi lipolitici (quelli che fanno consumare i grassi corporei), e accumulerai tessuto adiposo nell’addome (perchè è la zona del tuo corpo che è più sensibile all’azione di questo ormone), liquidi e glicogeno muscolare (la forma di riserva del glucosio). Il tuo peso salirà, nonostante probabilmente tu abbia la percezione di mangiare poco, avendo probabilmente sempre fame.
Anche qui c’è una bella notizia: abbiamo modo di spegnere questo meccanismo ingrassante. Abbiamo modo di ridurre la produzione di insulina e far funzionare meglio tutto il sistema ormonale (anche il ciclo mestruale sarà più regolare e la tua ovulazione sarà più efficace) con piccoli ma fondamentali trucchetti nutrizionali. Costruire dei pasti buoni, a basso indice glicemico e capaci di stimolare poco la produzione di insulina è più facile di quello che pensi.
E lo faremo insieme.