La PCOS è stata spesso correlata ad una alterazione delle ghiandole surrenali che producono cortisolo ed androgeni. E poi, allo stress. Qualcosa di invisibile ma estremamente presente e altamente percepito dalle donne che soffrono di PCOS. Qual è la connessione?
Le ghiandole surrenali: le conosci veramente?
Le ghiandole surrenali, fatte a forma di triangolo, sono localizzate sopra i reni e sono costituite di una corteccia, fatta di 3 zone concentriche e una parte più interna, la midollare. Ogni zona ha una funzione: la zona glomerulare sintetizza l’aldosterone, la zona intermedia che produce cortisolo, e la zona reticolare che produce altro cortisolo e androgeni. Queste due ultime zone sono sottoposte alla regolazione di un ormone ipofisario ACTH. Nella zona midollare interna, vengono invece prodotte adenalina e noradrenalina, dette catecolamine.
In termini tecnici viene definito “asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA)” quel sistema per cui, a partire da uno stimolo centrale (ipotalamo) si giunge alla produzione finale di cortisolo o steroidi in generale da parte delle ghiandole surrenali (chiamata steroidogenesi surrenalica). Questo è il risultato di una serie di tappe biosintetiche che usano come substrato iniziale il colesterolo derivante dalle lipoproteine plasmatiche LDL (lo chiamiamo colesterolo cattivo, ma in questo caso utile) e in parte da quello che le ghiandole surrenali producono ex novo.
Come si produce il cortisolo?
La prima tappa trasforma il colesterolo in pregnenolone e poi in progesterone e successivamente all’azione di 2 enzimi consecutivamente, in cortisolo.
Una volta immesso nel circolo sanguigno, il cortisolo è legato alle proteine plasmatiche (cortisol binding protein, principalmente) per circa il 90-95%. Solo la quota libera sarà in grado di unirsi ai recettori specifici dei tessuti bersaglio e di svolgere le azioni biologiche.
Cos’è il cortisolo?
Il cortisolo è una molecola appartenente alla famiglia degli steroidi glucocorticoidi e viene prodotto dalle ghiandole surrenali sotto il controllo prima dell’ipotalamo e poi dell’ipofisi.
La sequenza di secrezione parte da un segnale proveniente da centri nervosi superiori (stress, ritmi circadiani, neurostrasmettitori e neuropeptidi) che innesca la produzione dell’ormone di rilascio della corticotropina (CRH) da parte dell’ipotalamo e che attraverso alcuni passaggi intermedi porta alla secrezione e rilascio nel sangue di ACTH dall’ipofisi anteriore. ACTH si lega ai recettori specifici a livello delle ghiandole surrenali che produrranno steroidi ACTH-dipendenti, fra cui il cortisolo.
Il cortisolo è secreto in modo pulsatile e secondo un ritmo circadiano: più alto nelle prime ore del mattino e a valori minimi la sera tardi.
I valori normali a livello plasmatico sono:
- al mattino: 6-25 microgr/dl
- al pomeriggio: 3-14 microgr/dl
- la sera: circa 5 microgr/dl
Un valore di per sé ha un valore relativo, perché soggetti con ipercortisolismo possono anche avere valori inferiori a 30 microgr/dl al mattino ma possono mantenere il cortisolo alto nella giornata, senza cali.
A livello urinario, viene valutato il cortisolo libero nelle 24 ore ed i valori normali sono 30-120 microgr/24 ore.
Cosa aumenta il valore del cortisolo? Obesità, stress e pillole estroprogestiniche (ma in questo caso i valori sono falsamente elevati).
ACTH: la chiave della produzione di cortisolo
ACTH è un ormone prodotto dall’ipofisi anteriore, la cui funzione è quella di stimolare la corteccia surrenalica a produrre cortisolo. La regolazione della secrezione di ACTH è la più complessa tra la regolazione di tutti gli ormoni ipofisari. Ha un ritmo circadiano, eventi secretori periodici, controllo a feedback e subisce l’influenza di un’ampia gamma di stimoli, che non sono stati ancora chiariti del tutto.
Primo: la sua produzione è stimolata dall’ipotalamo, il quale produce CRH, in risposta ad uno stimolo. Secondo, ha un suo ritmo circadiano che corrisponde a quello della produzione di cortisolo. Ha un picco 2-4 ore prima del risveglio e un minimo poco prima o poco dopo l’addormentamento notturno.
Il segnatempo di questo ritmo può essere sfasato alterando sistematicamente il ritmo sonno-veglia, per un certo numero di giorni (come accade nei turni di lavoro notturni, ad esempio).
Nella giornata poi, si verificano delle brevi scariche periodiche secretorie che sono di maggiore frequenza ed intensità negli uomini rispetto alle donne.
La secrezione di ACTH è particolarmente influenzata dallo stress (che interferisce con la normale produzione giornaliera) e dall’ipoglicemia indotta dall’insulina o da un eccesso di insulina.
Le funzioni del cortisolo
Il cortisolo aiuta il tuo corpo a reagire allo stress, incrementando il livello di zuccheri nel sangue, disponibile come fonte energetica immediata per gestire l’emergenza, sopprimendo tutte le funzione corporee, come ad esempio il sistema immunitario, che ritene superflue in quel momento o in quel periodo.
Ha anche altre funzioni e influisce tutti i sistemi del nostro organismo:
- sistema nervoso (durante la sera o dopo il tramonto, l’organismo produce livelli più bassi di cortisolo che rilassano il corpo e aiutano a dormire),
- sistema immunitario (se è alto si abbassano le difese immunitarie),
- metabolico (aumenta la glicemia),
- cardiovascolare (regola la pressione sanguigna e la aumenta sotto stress),
- respiratorio, muscolo-scheletrico e sul sistema riproduttivo.
Ghiandole surrenali e produzione di androgeni
Mettendo insieme gli elementi: quando ci si trova in una situazione di stress, l’ipotalamo produce CRH che segnala all’ipofisi la presenza di uno stimolo. Questa ghiandola risponderà producendo ACTH che si legherà ai recettori presenti sulle ghiandole surrenali, che faranno il loro lavoro: produrre cortisolo, ma anche ormoni maschili, quelli che le donne con PCOS hanno elevanti.
Le ghiandole surrenali producono tre ormoni maschili con gradi variabili di attività biologica: il deidroepiandrosterone (DHEA), l’androstenedione e il testosterone.
Anche qui, si parte dal colesterolo, per procede attraverso la via del pregnenolone e la sua successiva idrossilazione a 17-idrossipregenolone, seguita dalla scissione della sua catena laterale per formare il DHEA. Questo steroide viene in parte rilasciato nel flusso sanguigno e in parte convertito in androstenedione. Una parte significativa del DHEA viene solfatata e il DHEA solfato (DHEA-S) viene rilasciato nella circolazione.
In condizioni normali, il potenziale androgeno delle ghiandole surrenali è relativamente ridotto, almeno rispetto a quello delle ovaie. Gli androgeni precursori surrenalici funzionano principalmente come pre-ormoni, ovvero di qualcosa che verrà trasformato altrove.
Nelle donne con PCOS le cose vanno in modo diverso. È stato riportato cuna sovraproduzione di androgeni precursori surrenali, riscontrata da livelli sierici elevati di DHEAS e 11b-idrossiandrostenedione, che si verifica fino al 50% delle pazienti con PCOS.
Sebbene il DHEAS diminuisca in modo simile dopo i 30 anni sia nelle donne normali che in quelle con PCOS, la prevalenza di un aumento dei precursori-androgeni surrenalici nelle donne con PCOS è del 33,3% tra le donne bianche e nere con PCOS. Questa up-regolazione si riscontra maggiormente nelle giovani donne magre con PCOS.
Iperandrogenismo ovario o surrenalico: a quale gruppo appartieni?
Quindi le donne con PCOS possono essere divise in due gruppi in base all’origine dell’iperandrogenismo: quelle a “dominanza surrenalica” e quelle a “ominanza ovarica”.
In generale, le donne che presentano il primo tipo di dominanza sembrano avere meno rischi metabolici e cardiovascolari rispetto alle donne che hanno un ipernadrogenismo di origine ovarica.
Solo esami del sangue approfonditi potranno valutare questa componente. In particolare valutando il DEHA-S che è un androgeno prodotto esclusivamente dalle ghiandole surrenali. Questo ormone è più alto nella giovane età (sale fra i 10 e i 30 anni fino al suo massimo) e cala negli anni progressivamente.
Puoi anche valutare il rapporto testosterone e DEHA-S che normalmente parla di un iperandrogenismo quando è superiore a 4.4, e anche se il valore del rapporto fosse più basso di 4.4 ma il tuo DEHA-S fosse più alto rispetto alla tua fascia di età, allora comunque la componente surrenalica sarebbe da non sottovalutare.
Questo potrebbe essere dovuto al fatto che il DEHA ha anche delle funzioni protettive sull’organismo come un noto effetto anti-aging e antinfiammatorio. Inoltre le donne che manifestano un iperandrogenismo surrenalico sono meno insulino-resistenti e hanno meno insulina circolante.
Ma non sono tutte rose e fiori, perché le donne con un iperandrogenismo surrenalico hanno in generale segni di iperandrogenismo più spiccati, come acne, peli in eccesso e caduta dei capelli di tipo androgenetico.
PCOS e funzionamento delle ghiandole surrenali
Circa il 20-30% delle donne con PCOS presenta un eccesso di produzione di precursori degli androgeni surrenalici, utilizzando il DHEA-S come marcatore, rispetto alla fascia di età.
Una miriade di studi ha definito che la PCOS non è correlata ad una mal funzionamento delle ghiandole surrenali. Ma alcuni elementi riferiti a ciò che le queste ghiandole producono è cruciale nell’evoluzione della PCOS, dall’adolescenza in avanti.
Il DEHA-S è stato anche proposto come marcatore e fattore di rischio per le adolescenti per il possibile sviluppo di PCOS, insieme all’AMH.
Alcuni studi condotti su figlie di donne con PCOS suggeriscono che una iper attività delle ghiandole surrenali e livelli di DHEAS elevati, possano precedere lo sviluppo dei sintomi della PCOS.
Quindi cosa puoi fare per proteggere le tue ghiandole surrenali? Leggilo qui, nel prossimo articolo.
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