Quali sono i benefici della curcumina della gestione della PCOS? Sono molti e rappresentano una nuova direzione di trattamento della Sindrome dell’Ovaio Policistico, nella sua forma iperandrogenica.
La curcumina è uno dei componenti di una spezia indiana molto usata, la curcuma, ed è da molto tempo conosciuta come un potente antiossidante e antinfiammatorio, usata tradizionalmente per diverse condizioni reumatiche e osteo-articolari. Che relazioni ha con la PCOS?
Ecco le nuove evidenze.
Cos’è la curcumina?
La curcumina è uno dei componenti della curcuma, la radice di una pianta tropicale chiamata Curcuma Longa, appartenente alla famiglia dello zenzero. É gialla, e fra i curcuminoidi, è il componente che dà il colore a questa spezia. È un integratore erboristico molto diffuso grazie alle sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche. Tradizionalmente si conoscono anche azioni protettive sulle funzionalità cerebrali, del cuore, del sistema immunitario (aumenta i linfociti T), come antidepressivo e antiansia e favorisce un invecchiamento sano.
La curcuma si usa anche in cucina (è la base di tutti i curry), ma la sua azione, in questo caso, non è medicinale. Infatti, usata così, la curcuma non viene assorbita a livello intestinale, quindi la sua azione si ferma ad essere un buon insaporitore dei piatti, ed una blanda azione benefica a livello della flora intestinale.
La (scarsa) biodisponibilità della curcumina
Per ottenerne i benefici, occorre che la curcumina sia estratta dalla spezia e trattata affinché possa essere assorbita dal nostro corpo e svolgere i suoi effetti benefici. La curcumina è una molecola molto instabile a pH intestinale, dello scarso assorbimento, della poca solubilità, di un metabolismo veloce e di una rapida eliminazione.
Sono in fase di studio ma già si trovano in commercio, associazioni o trattamenti affinché la biodisponibilità della curcumina migliori. Per questo motivo, troverai la curcumina associata alla piperina, alla quercetina, alla genisteina, l’eugenolo o terpenelolo, l’epigallocatechina gallato (EGCG) del tè verde ed il resveratrolo, non solo per potenziarne l’azione ma evitare anche che il fegato la elimini rendendola completamente inattiva. In qualche caso però, la coniugazione può portare una riduzione della tollerabilità gastrica, soprattutto nel caso della piperina.
La piperina è la più usata ed è un alcaloide estratto dal pepe nero che, se associata alla curcumina (per 2 g di curcumina occorrono circa 20 mg di piperina) ne aumenta la biodisponibilità di ben 20 volte, senza alcun effetto collaterale.
Negli ultimi anni state realizzate nuove formulazioni di curcumina dove la sostanza viene legata ad altre molecole per favorirne l’assorbimento gastrointestinale. Per esempio, è possibile utilizzare la curcumina in forma fitosomica ottenuta per inclusione della curcumina in una matrice di lipidi della soia. Una combinazione sicura e molto efficace.
Un piccolo ripasso sulla PCOS
La PCOS è una sindrome complessa caratterizzata da una serie di circoli vizioso auto-rinforzati gli uni con gli altri, di disfunzioni neuroendocrine, metaboliche e ovariche. La fisiopatologia della PCOS comprende cambiamenti genetici ed epigenetici, anomalie ovariche e alterazioni neuroendocrine.
La PCOS è legata a squilibri ormonali quali iperandrogenismo, insulino-resistenza e iperinsulinemia. Il 60-95% delle donne con PCOS presenta insulino-resistenza, aggravata dall’aumento dell’adiposità viscerale. Gli adipociti viscerali secernono diverse molecole, compresi i marcatori infiammatori, con conseguente infiammazione di basso grado.
Nella PCOS, le ovaie producono fino al 60% degli androgeni, mentre le surrenali contribuiscono al restante 40%. L’alterazione della secrezione dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) aumenta l’ormone luteinizzante (LH) rispetto all’ormone follicolo-stimolante (FSH). Livelli più bassi di FSH inibiscono la maturazione follicolare e quindi l’ovulazione, mentre l’aumento della frequenza degli impulsi di LH aumenta la sintesi di androgeni delle cellule teca ed è coinvolto nella formazione di cisti ovariche.
L’aumento degli androgeni provoca iperandrogenismo, irsutismo, anovulazione (40% delle donne), infertilità e ovaie policistiche. Inoltre, la PCOS è legata allo stress ossidativo, caratterizzato dalla produzione di radicali liberi e da una diminuzione dei livelli sierici di antiossidanti totali.
I benefici della curcumina nella PCOS
Alcuni studi ben strutturati che hanno approfondito l’uso della curcuma, ma più specificatamente, della curcumina in donne con PCOS. I risultati sono molto interessanti, soprattutto sull’insulino-resistenza e sull’iperandrogenismo.
Primo fra tutti: la sicurezza. Assunta anche ad alte dosi e per lunghi periodi di tempo ( fino a 12g per più di 4 mesi), non mostra mai effetti collaterali né interferenze farmacologiche.
La curcumina migliora i livelli di glucosio e di insulina nella PCOS
Uno studio randomizzato e controllato in triplo cieco ha esaminato l’effetto della curcumina sui parametri metabolici nelle donne con PCOS. In questo studio, le donne con PCOS hanno ricevuto due compresse di curcumina da 1g, ogni giorno, per 12 settimane. I livelli di zucchero (glucosio) nel sangue a digiuno nel gruppo della curcumina erano significativamente più bassi rispetto al gruppo placebo, con un miglioramento anche della regolarità mestruale.
Una meta-analisi di cinque studi randomizzati (296 partecipanti) ha dimostrato che l’integrazione di curcumina da sola o in combinazione con la metformina ha ridotto significativamente i livelli di glucosio a digiuno, i livelli di insulina e l’indice HOMA-IR, probabilmente per una azione mediata dalla migliore esposizione del trasportatore di glucosio 4 (GLUT4) sulla membrana plasmatica dei tessuti sensibili all’insulina (muscolo, fegato, tessuto adiposo), determinando un aumento dell’assorbimento di glucosio e della glicolisi.
Recentemente poi è stata sottolineata l’importanza dell’iperglicemia postprandiale che se incontrollata causa gradualmente l’esaurimento delle β-cellule pancreatiche. Inoltre, è stato dimostrato che la fluttuazione del glucosio produce anche stress ossidativo, inducendo così disfunzione endoteliale e infiammazione. La curcumina ha una azione positiva anche in questo.
Uno studio condotto su animali da esperimento ha dimostrato che il trattamento con curcumina per 8 settimane riduce sia la glicemia postprandiale sia l’HbA1c.
La curcumina abbassa i livelli di colesterolo nella PCOS
Una nuova ricerca suggerisce che la curcumina possa apportare benefici alle persone affette da PCOS migliorando i livelli di colesterolo e in generale di dislipidemia. Avere LDL alto, HDL basso e trigliceridi alti è un riscontro molto comune nelle donne con PCOS.
Una review mostra come l’integrazione costante con curcumina alza i livelli di colesterolo HDL (il colesterolo protettivo per le arterie) e riduce il colesterolo totale senza effetti collaterali, paragonati all’uso delle statine (farmaci ipocolesterolemizzanti).
La curcumina abbassa i livelli dell’infiammazione nella PCOS
È stato dimostrato che le donne affette da PCOS presentino livelli di infiammazione più elevati rispetto alle donne che non hanno la sindrome. L’infiammazione cronica di basso grado è stata suggerita come parte della condizione di base della PCOS, così come lo stress ossidativo.
Questi fattori pro-infiammatori possono anche promuovere la proliferazione delle cellule della granulosa ovarica e delle cellule della membrana follicolare ovarica per produrre più androgeni, portando e sostenendo l’iperandrogenismo.
È stato dimostrato che le donne con PCOS presentano livelli più elevati di stress ossidativo. Come antiossidante, la curcumina ha dimostrato di migliorare lo stress ossidativo neutralizzando i radicali liberi e proteggendo le cellule dai danni. In quanto antinfiammatorio, la curcumina ha dimostrato di apportare benefici alle persone affette da PCOS riducendo i parametri dell’infiammazione (riducendo concretamente il valore di PCR), soprattutto se usata in combinazione con il resveratrolo e la vitamina D. L’effetto è potenziato.
La curcumina migliora i parametri di composizione corporea nella PCOS
Una recente review mostra come il livello di BMI sia ridotto nelle donne con PCOS a seguito dell’assunzione di curcumina, influenzando positivamente gli indici di composizione corporea.
Sappiamo con certezza che per le donne con PCOS di tipo A può essere difficile controllare il peso corporeo e che il tessuto adiposo addominale possa contribuire a rinforzare l’insulino-resistenza e l’infiammazione generale.
La curcumina può influenzare l’espressione di specifiche citochine pro-infiammatorie (come l’interleuchina-1β, l’interleuchina-6 (IL-6), il TNF-α, la leptina e l’adiponectina), riducendole e mantenendo così l’omeostasi energetica.
Pare anche che la curcumina induca la conversione degli adipociti bianchi in un fenotipo di grasso bruno, che facilita il metabolismo energetico.
La curcumina e il suo effetto nell’iperandrogenismo della PCOS
L’iperandrogenismo è uno degli aspetti più difficili da trattare nella PCOS ed è un elemento chiave della patogenesi della PCOS, che persiste per tutta la vita riproduttiva.
Il perché di questo potrebbe trovare una causa in un’anomala secrezione di gonadotropine e l’iperinsulinemia causato dall’IR, ma anche l’aumento anomalo della frequenza e dell’ampiezza degli impulsi di LH aumenta ulteriormente la sintesi di androgeni nelle cellule della teca ovarica e promuove l’iperandrogenismo nelle pazienti con PCOS.
L’iperinsulinemia può causare un aumento della produzione di androgeni nella corteccia surrenale e nei follicoli attraverso la stimolazione della secrezione di LH e la diminuzione della produzione di SHBG, con conseguenti livelli elevati di androgeni che possono portare a manifestazioni cliniche caratteristiche come acne e irsutismo.
Uno studio ha esaminato l’effetto della curcumina su pazienti con PCOS, ha mostrato una riduzione significativa del DHEA rispetto al placebo. In un altro studio, il gruppo sperimentale di donne con diagnosi di PCOS, dopo il trattamento con curcumina, ha manifestato una chiara tendenza alla diminuzione dei livelli di FAI (free androgen index). Da ciò si evince che la curcumina ha potenziali effetti sulla riduzione dei livelli di androgeni nelle pazienti con PCOS.
In uno studio clinico su donne con PCOS, l’estratto o i composti di curcumina hanno inibito l’insulina e il deidroepiandrosterone (DHEA). Un altro studio ha dimostrato che nelle donne (18-49 anni) affette da PCOS da almeno due anni, la curcumina (1500 mg/die per 12 settimane) ha soppresso il DHEA e ha stimolato l’estradiolo invece di reprimerlo. A trenta donne con PCOS di nuova diagnosi è stata somministrata una dose giornaliera di 93,34 mg (2 capsule) per otto settimane, dimostrando un’attività di inibizione simile, con riduzione di testosterone, LH, FSH e DHEA.
Nuove frontiere del trattamento della PCOS
Finora la PCOS è stata efficiente trattata con inositolo e/o berberina. Potenti ed efficaci sì, ma su una PCOS dal fenotipo più metabolico (tipo A e B). La curcumina pare possa rappresentare una buona via nella gestione non farmacologica della PCOS di tipo C.
Quanta e come assumere la curcumina? Dipende dalla formulazione farmaceutica ma i migliori risultati a livello sperimentale sono stati ottenuti assumendo fra i 500-1500mg di curcumina al giorno per almeno 12 settimane.
Se la coniugazione con piperina fosse poco tollerata, si può dare un’altra possibilità alla curcumina, scegliendo un’altra soluzione, come la formulazione fitosomata o micronizzata.
Bibliografia