C’è qualcosa di nuovo da dire sugli inositoli, qualcosa di molto importante per le donne con PCOS.
Ricevo moltissime domande su quale prodotto sia il migliore per gestire la PCOS, o meglio, la propria PCOS. In Italia esistono tantissime formulazioni, tantissimi dosaggi di inositolo e spesso si fa confusione. Non ne esiste una migliore di altre, nella maggior parte dei casi, ma occorre fare dei ragionamenti sull’efficacia di questi prodotti. Perché pur non manifestando effetti collaterali, perchè assumere un prodotto di cui non è prevedibile l’efficacia.
Quindi, cosa è meglio fare? Assumere solo myo-inositolo? Solo D-chiro-inositolo? Una combinazione dei due? Questa combinazione 40:1 fra myo e D-chiro è davvero la migliore?
Nel cercare la risposta giusta da dare, perché finora mi sono professionalmente basata sulle pubblicazioni e sulle raccomandazioni internazionali, qualche movimento rivoluzionario c’è. E non c’è da esserne sorpresi: la scienza va avanti e sulla base delle conoscenza del passato di costruisce il futuro. Quindi quello di cui si era certi fino a poco fa, può essere sovvertito e in questo caso, perfezionato e chiarito.
A fare chiarezza, è stato un gruppo di ricercatori italiani (Scambia G., Lello S., Fedele L., Capozzi A., et al.), completamente indipendenti e liberi da ogni vincolo, che ha di recente espresso un parere, in un Opinion Paper, proprio su questo argomento.
Un breve riassunto
La PCOS è un sindrome complessa con varie forme di presentazione differenti da donna a donna, e che in generale non ha una cura definitiva ma viene gestita (e bene) con farmaci adatti a coprire i sintomi più invalidanti, ma soprattutto con la correzione dello stile di vita e la gestione dello stress.
Nell’arsenale del trattamento della PCOS è entrato da anni il pool degli inositoli (e di recente anche la berberina) perché è un insulino-sensibilizzante con un meccanismo d’azione simile a quella della metformina.
Sembra uno scherzo, ma gli inositoli hanno la stessa formula chimica (bruta) del glucosio (per chi ha studiato chimica è C6H12O6), ma non ne condividono l’azione.
Che siano prodotti dal nostro corpo o assunti con la dieta o con un integratore, il myo-inositolo per essere attivo deve essere convertito in D-chiro-inositolo da un enzima specifico chiamato epimerasi.
Gli inositoli sono dei componenti delle membrane cellulari, ne garantiscono l’integrità e per lo scambio di segnali che la cellula riceve dall’esterno verso l’interno della sua struttura. Nel caso della PCOS, gli inositoli sono coinvolti nel buon funzionamento del recettore per l’insulina, che permette al glucosio circolante di entrare all’interno della cellula, abbassando la glicemia.
Il meccanismo per cui il recettore dell’insulina permette fisicamente il passaggio del glucosio all’interno delle cellule è molto complesso (ma molto affascinante) e coinvolge tanti piccoli passaggi biochimici e molecolari. Se anche solo uno di questi non funzionasse correttamente, il processo sarebbe interrotto ed è quello che accade nell’insulino-resistenza.
Non è chiaro, per ora, dove sia la falla nel sistema ma il riscontro oggettivo è che somministrando inositoli, la situazione (quindi l’insulino-resistenza) migliora e il sistema lavora meglio. Questo è il motivo per cui gli inositoli sono entrati nel protocolli per gestire gli aspetti metabolici ed ormonali della PCOS.
Inositoli: come si comportano nel nostro corpo?
Nel nostro corpo abbiamo percentuali diverse di myo e D-Chiro-inositolo e questo dipende dall’azione di una enzima, l’epimerasi, che converte il myo-inositolo in D-chiro-inositolo. L’azione di questo enzima varia da distretto a distretto del nostro corpo, è influenzato dall’azione dell’insulina stessa, e questo mantiene una sorta di equilibrio fra le due molecole.
Il problema sta in questo: in tutte le condizioni in cui è presente insulino-resistenza (compresa la PCOS) questo enzima funziona di meno e si verifica una condizione in cui la quantità di myo-inositolo sale, facendo calare drasticamente i livelli di D-chiro-inositolo.
Anzi, è stata osservata una riduzione della escrezione di D-chiro-inositolo, nel pazienti che passavano da essere metabolicamente in equilibrio ad una alterata sensibilità al glucosio. Lo stesso deficit che venne trovato in diversi studi che riguardavano le pazienti con PCOS e in tutte le condizioni che alla base avevano una alterazione della sensibilità all’insulina.
Myo-inositolo vs D-chiro-inositolo
Non c’è dubbio che entrambi abbiano un effetto positivo su:
- Regolare i cicli mestruali e favorire l’ovulazione;
- Migliorare la qualità degli ovuli;
- Ridurre il rischio di diabete gestazionale in gravidanza;
- Ridurre l’insulina e il glucosio;
- Ridurre il colesterolo e l’infiammazione;
- Migliorare l’ansia e la qualità del sonno se abbinata alla melatonina;
- Migliorare l’acne e ridurre i segni dell’iperandrogenismo.
Una revisione della letteratura ha evidenziato come il myo-inositolo aumenti le percentuali di gravidanze a termine nelle donne con PCOS sovrappeso, con una somministrazione di 2g per 3-6 mesi.
A livello biochimico, il myo-inositolo ha un ruolo importante nell’immagazzinamento intracellulare dell’energia, sotto forma di glicogeno. Il D-chiro-inositolo interviene maggiormente nel tradurre il segnale dell’insulina all’interno delle cellule, stimolando diversi enzimi che regolano il metabolismo del glucosio e svolge anche un ruolo importante nella secrezione di insulina a livello del pancreas.
Inoltre, il myo-inositolo permette di prevenire il rischio di iperstimolazione ovarica nei protocolli di ricerca di gravidanza per miglioramento della insulino-sensibilità, abbassamento dei livelli di LH, androgeni, prolattina e insulina, permettendo anche di ridurre i dosaggi dei farmaci utilizzati.
Il D-chiro-inositolo è stata studiato sotto vari punti di vista ma in particolare per la sua capacità di ridurre la secrezione pancreatica di insulina (verificati anche da OGTT), così come di testosterone e migliora alcune anomalie metaboliche fra cui l’eccesso di trigliceridi. Insieme a questo, il D-chiro-inositolo migliora lo stress ossidativo a livello follicolare, iperandrogenismo clinico, HOMA-index e pare abbia un maggior effetto di controllo del peso indipendentemente dalla dieta.
Insomma, è chiaro che entrambi abbiano una azione specifica a vantaggio della sintomatologia tipica della PCOS.
Myo-inositolo + D-chiro-inositolo: cosa si dice?
In commercio esistono varie combinazioni di questi ingredienti così come li si può acquistare singolarmente a vari dosaggi. Quale scegliere?
Ci siamo affidati tutti per anni alla combinazione di myo e D-chiro-inositolo 40:1 o 5:1 ma a ben scartabellare in letteratura mancano dei dati a supporto del fatto che questa combinazione di ingredienti sia davvero efficace, o meglio, che sia più efficace delle somministrazioni singole. Ci sono studi (solo 2 al momento) fatti su un piccolo gruppo di pazienti (una ventina) con dati capaci di incoraggiare la formulazione combinata dei due inositoli ma c’è ancora molto da capire su questo punto.
Si pone poi anche in dubbio se davvero il D-chiro-inositolo raggiunga una concentrazione “eccessiva” (perché nessun dato concreto pare sia in grado attualmente in grado di supportare questa ipotesi) a livello ovarico. Studi hanno invece valutato che la sede di accumulo degli inositoli sia il fegato.
Insomma, è tutto ancora da dimostrare.
Quali inositoli scegliere se hai la PCOS?
Sulla base di una revisione della letteratura attuale, non esiste un modo per differenziare e personalizzare la prescrizione. La combinazione di myo-inositolo con D-chiro-inositolo al momento, dati alla mano, non si è dimostrata né più efficace né più sicura dei due prodotti assunti singolarmente.
Ma una cosa si può intuire: nella donne con PCOS è molto probabile che per azione dell’insulino-resistenza l’enzima epimerasi funzioni di meno e che sia richiesta una dose superiore di D-chiro-inositolo che sia in mono somministrazione o in combinazione con myo-inositolo.
Insomma, c’è ancora molta strada da fare, ma alcune evidenze sono certe e su queste dobbiamo basarci.
Quindi ho sempre preso l’inositolo sbagliato?
Ti rassicuro, se ti è venuto in mente questo. Tutti gli inositoli sono sicuri ed efficaci ma potrei darti questo suggerimento, dopo aver letto tutta la bibliografia, vecchia e nuova, a riguardo:
- il myo-inositolo si è dimostrato molto efficace nei problemi legati all’ipofertilità, migliorando la qualità dell’ovulazione e avendo un effetto di moderazione dell’iperandrogenismo;
- il D-chiro-inositolo ha le stesse caratteristiche ma è più indicato per le PCOS con una forte componente metabolica legata all’insulino-resistenza, soprattutto in presenza di sovrappeso;
- la combinazione dei due (myo e D-chiro) hanno una azione teoricamente sinergica, solo quando la quantità di D-chiro-inositolo è compresa fra 300 e i 1500mg (perché livelli più bassi non raggiungono la dose terapeutica, quindi sono poco efficaci).
In questo contesto, ancora poco chiaro, l’ultima cosa da fare per il proprio benessere è mettersi alla ricerca di qualche buona soluzione su internet. Perché è vero che non sono conosciuti effetti collaterali, ma gli inositoli hanno una azione molto precisa e sovrapponibile a quella di un farmaco (la metformina).
La rete a volte offre trappole e sebbene si possano trovare prodotti ad un costo inferiore o con qualche sconto, è bene affidarsi a professionisti. Sempre.
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