Da domani mi metto a dieta

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“Sì, da domani mi metto a dieta”. “Oggi non è proprio la giornata giusta, ma domani…!”

Ti è capitato di prendere una decisione, di avere un’intenzione ma… di sentirti incerta nel metterla in pratica? Di voler iniziare una dieta ma di trovare continuamente mille motivi per rimandarla, spostando “il momento migliore” sempre un po’ più in là? Oppure di iniziarla armata di coraggio per mollare dopo un po’? E ti sei detta “Io non ci riesco”.

Innanzi tutto è bene partire dal giusto proposito. Hai intenzione di dimagrire? Vuoi migliorare lai salute? Il tuo aspetto? Vuoi perdere peso? Smettere di fumare? Fare finalmente movimento?

Molte persone credono che dimagrire significhi semplicemente diminuire il peso e ingaggiano una lotta con la bilancia e il cibo. Questo è un ottimo modo per mancare il bersaglio.

Una lotta che crea stress

Perché crea una situazione di stress per la mente e il corpo, inducendo ad utilizzare ancora di più il cibo come conforto e consolazione. Il primo passo è invece definire l’intenzione in una formula positiva, passando dal “devo dimagrire” (privarmi di alimenti di cui vado ghiotto che mi soddisfano molto) al “devo nutrirmi bene per avere più salute ed energia”. Vale altrettanto per tutte le altre cattive abitudini, come il fumo o la sedentarietà.

Cos’è la dieta e come dovresti viverla?

La dieta (che deve essere altamente personalizzata da una biologa nutrizionista) non è solo un menù ma una profonda revisione dello stile di vita. Il rispetto del programma alimentare è azione corretta e indispensabile: per applicarlo in maniera duratura nel tempo ci va una buona strategia mentale. Fatichiamo a seguire i buoni propositi quando li intendiamo come singole azioni (es. la dieta o lo smettere di fumare) mentre essi richiedono un’ampia revisione delle abitudini, dello stile di vita. Impongono una trasformazione perché il nuovo intento richiede una notevole quantità di energia per essere diventare routine.

Non posso impostare una dieta partendo dall’idea frustrante di “limitarmi”: farmi la guerra è molto faticoso, dopo un po’ non ce la farò più.

Seguire un nuovo regime alimentare è un grande cambiamento riguardante molte sfere del quotidiano, abitudini antiche (spesso cattive abitudini praticate da anni, automatiche, cui siamo assuefatti e dipendenti). La strategia consiste nell’adottare un’azione trasformante, in grado di  introdurre nuovi modelli di comportamento, abbandonando vecchi schemi mentali. Per mantenere gli impegni prima di tutto devo imparare a pensare in modo diverso, perché la radice delle azioni sono le convinzioni: devo pensare alla dieta, al cibo, a me stessa, al mio corpo in modo nuovo. Se le idee rimarranno identiche lentamente ritornerò ai vecchi schemi. Fallendo.

E’ solo questione di volontà?

Tutti pensano che rispettare una dieta sia una questione di volontà. Si sforzano e si obbligano secondo modalità che attivano lo stesso schema ossessivo-compulsivo proprio alla base del mangiare compulsivo! Pretendo di cambiare un comportamento usando lo stesso schema che dovrei abbandonare. Non posso “curarmi” usando un modello malato, che attribuisce alla magrezza, alla perdita di peso, il significato miracoloso di ricetta della felicità: “quando sarò magra sarò felice”. L’equivalenza sovrappeso-infelicità e pesoforma-felicità è sbagliata e pericolosa. Con questi pensieri sarò destinata all’insuccesso.

Devo imparare a mettere il momento presente al centro della mia attenzione: ricercando adesso la felicità, l’appagamento, la salute. Il momento presente custodisce la chiave del successo, di ogni realizzazione. Il fine del nostro impegno non può essere spostato in un incerto futuro, fra 3 o 10 mesi, perché non c’è modo di garantirci in maniera assoluta un risultato spostato in avanti. Il futuro, come il passato, non lo governiamo pienamente. Invece decidiamo totalmente, possediamo pienamente l’istante che stiamo vivendo, che possiamo sempre scegliere come passare. Riesco a mantenere e rispettare i miei impegni se rinuncio all’ ”attesa“ come stato mentale, che alimenta il rimandare continuo, l’attendere sempre un altro momento, qualcosa che non è nel presente e forse arriverà… forse. Lo stato mentale da coltivare con cura è la “presenza nel momento attuale”. Quello che insegnano la meditazione e la Mindfulness.

I pensieri pericolosi

Limitarsi al menu non è un cambiamento: è leggere un’istruzione senza imparare nessuna nuova lezione. I pensieri rimangono gli stessi (“ho voglia di quello ma meglio di no”, “questo non mi piace ma lo mangio” “non vedo l’ora di dimagrire per mangiare di nuovo” “faccio un po’ più di attività fisica così posso sgarrare’” “mi metto a dieta tre mesi per l’estate” “un sacrificio che finirà”). Idee aggravate da ansia, aggressività e sfiducia verso se stesse (“non ce la faccio più” “perché non sono come le altre?” “tutta sta fatica e ho perso un chilo in un mese” “faccio schifo”).

Insomma: anche le idee necessitano di una dieta. Cambiare i pensieri mi libera del peso delle credenze negative, degli stereotipi imparando la nuova lezione: buone abitudini alimentari mi fanno stare meglio, mi danno più energia, mi tengono in salute. Quando faccio mie queste nuove convinzioni mi resta semplice comportarmi di conseguenza, muovermi nella direzione di ciò di cui sono intimamente convinta.

I miei consigli per iniziare con il piede giusto

  1. Definisci in positivo l’obiettivo. Per esempio: sono pronta a rinnovarmi, a prendere gusto alla vita, a esigere il meglio, ad occuparmi della mia salute. Sii consapevole che sei tu la persona più importante della tua vita, mettiti al primo posto.
  2. Non collocare l’obiettivo nel futuro: “sarò a posto quando avrà perso 15 chili” “voglio essere magra”. Collocalo in ogni istante. Ci va semplicità: suddividi il proposito in tanti piccoli passi riguardanti le azioni del vivere quotidiano. Ogni gesto consapevole raggiunge l’obiettivo.
  3. Scrivi le tue paure. Sei convinta di non farcela? Di avere oramai perso il controllo? Le paure sono schemi mentali, stereotipi negativi e inossidabili scambiati per verità immodificabili. Smetti di guardarti con gli occhi di ieri.
  4. Smetti di dire “non è facile”: ma cosa importa? E’ un criterio non funzionale nelle scelte determinanti della vita, più efficace chiederti cosa è utile o vitale. E soprattutto: è la prima volta che ti intrighi in compiti difficili? Anche questa è una paura, un giudizio automatico che ti inchioda al vecchio, al passato, a ciò che non è più.

Se usi nuovi pensieri troverai immediatamente ciò che stai cercando, raccogliendone i frutti in termini di tranquillità, serenità, benessere e salute. Cura ogni momento, ogni pensiero e ogni gesto, onora la tua persona e scegli continuamente il meglio. Se senti di avere bisogno di aiuto nell’entrare in questo ordine di idee un percorso di psicoterapia può sostenerti nella tua trasformazione. Adesso è il tuo momento. Vivilo.

Autore: Barbara Alessio

Mi chiamo Barbara e sono una psicologa psicoterapeuta psicodiagnosta. Da quasi 25 anni accompagno le persone in percorsi di crescita, cura, sviluppo. Parlo alle donne per aiutarle nel loro cammino, per non lasciarle sole, per ascoltarle, sostenerle, sciogliere i loro dolori e spronarle a prendere in mano la loro vita e la loro salute. Psicologa con iscrizione all'Ordine degli Psicologi del Piemonte n. 1839.