Ritenzione idrica: tutto quello che devi sapere.

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Quando parliamo di ritenzione idrica, ci riferiamo a quel fenomeno che porta al ristagno dei liquidi tra una cellula e l’altra dei tessuti; generalmente si presenta sulle cosce, sull’addome e sui glutei, zone predisposte all’accumulo di grasso.

Quando i liquidi in eccesso non vengono riassorbiti dal nostro organismo si ha la formazione di edemi che caratterizzano anche il primo stadio della cellulite, condizione che si può trattare ottenendo ottimi risultati.

Per riconoscerla, un metodo rapido è quello di imprimere pressione con le dita sulla parte interessata e vedere se rimane l’impronta… è rimasta? La parte che toccate è leggermente più fredda rispetto alle altre parti del corpo? Vi sembra di avere la pelle spugnosa? Eccola lì… con tutta probabilità avete trovato la ritenzione idrica!

Per combatterla ci sono diverse soluzioni sia fai da te sia effettuando trattamenti specifici in istituto; quello che è bene sapere è che la cellulite edematosa è amante della delicatezza, del freddo e del drenaggio.

Il primo trattamento che vi consiglio è il massaggio. Ma non un qualsiasi massaggio, mi riferisco al linfodrenaggio e all’emolinfatico che consistono in movimenti delicati, in sfioramenti e pompaggi utili per drenare i liquidi e rimetterli in circolo attraverso le stazioni linfatiche che si trovano nel corpo.

Si avrà così un miglioramento della circolazione, una maggiore ossigenazione dei tessuti, l’eliminazione delle tossine e lo  sgonfiamento della parte interessata.

Quindi niente impastamenti, scollamenti e pizzicottamenti che in questo caso non sono adatti e per niente utili, anzi potrebbero essere controproducenti;  affinché si ottengano dei risultati, è necessaria un’ottima conoscenza di queste manualità e dell’anatomia del corpo e vi consiglio pertanto di affidarvi a mani esperte.

Stesso scopo lo si può raggiungere anche effettuando delle sedute di pressoterapia, apparecchiatura che effettua il lavoro del massaggio manuale; è composta da delle fasce imbottite che vengono applicate generalmente su gambe e addome che grazie ad una pressione si gonfiano e si sgonfiano stimolando così il sistema linfatico e venoso con un’azione drenante progressiva.

E poi radiofrequenza, LPG endermologie, la microterapia e gli ultrasuoni sono alcune tra le soluzioni adatte a combattere la ritenzione idrica; sia l’estetista sia il medico estetico potranno aiutarvi nella scelta dell’apparecchiatura più adatta al vostro caso.

Oltre a questi trattamenti potrete effettuare sia in istituto sia comodamente a casa dei bendaggi e dei fanghi freddi: i primi consistono nell’applicazione sul corpo di bende elastiche che, grazie ai principi attivi (drenanti) che contengono e alla compressione che apportano ai tessuti donano un’azione drenante e detossinante; i fanghi invece (meglio se a base di argille) esplicano una funzione detossinante e assorbente.

Un consiglio: fare uno scrub prima di effettuare questi trattamenti, aiuterà la vostra pelle a ricevere al meglio le sostanze funzionali che applicherete.

Le creme cosmetiche che potrete utilizzare dovranno essere a base di sostanze drenanti come la bromelina (contenuta nell’ananas) e la betulla (di cui si può bere anche il decotto) oppure sostanze capaci di migliorare la fragilità capillare come la centella asiatica, il rusco, i frutti rossi, l’escina (che deriva dall’ippocastano) e l’ederina (che deriva dall’edera) o anche sostanze tonificanti come la menta, l’eucalipto e l’iperico e miglioranti la circolazione come il rosmarino.

Molto utili sono anche gli oli essenziali come l’arancio amaro, il limone, il mandarino, il cipresso o il rosmarino da utilizzare diluiti in oli vegetali come ad esempio l’olio di mandorle dolci (attenzione mai utilizzare gli oli essenziali puri). Esistono comunque in commercio anche cosmetici già pronti all’uso arricchiti con questi preziosi oli.

Una raccomandazione che vi faccio riguarda la costanza: i risultati si ottengono con pazienza e impegno iniziando sempre dal cambio dello stile di vita di cui abbiamo già parlato; generalmente ogni trattamento (sceglietene alcuni, non dovete farli tutti!) sarebbero da fare almeno una/ due volte a settimana per un mesetto per le cosiddetta terapia d’urto per poi diminuirne la frequenza man mano fino ad effettuare delle sedute di mantenimento nei mesi a seguire.

E mi raccomando, seguite sempre le indicazioni del personale a cui vi affiderete e leggete il foglietto illustrativo dei cosmetici che deciderete di utilizzare.

Bibliografia:

  • Siamo gonfi non siamo grassi – Nicola Sorrentino ed. Mondadori
  • Oli essenziali – ed. Demetra

 

Autore: Rachele Cipriano

Mi chiamo Rachele e sono una studentessa di estetica professionale, nonché una grande sostenitrice del cambiamento! Mi occupo della bellezza esteriore delle persone per andare a toccare quella interiore, quella che fa stare bene.