Quando c’è bisogno di chiarezza, occorre chiedere agli esperti e non di LotusflowerPCOS l’abbiamo fatto. Ci sono sempre mille dubbi che insorgono dopo una visita ginecologica. Alcuni termini non chiari, microfollicolare, multicistico, policistico e via dicendo, che creano confusione e che inducono preoccupazioni che a volte è meglio saper gestire. Quindi ecco dalle parole della Dott.ssa Alessandra Chiadò, qualche delucidazione in merito.
- Quali sono le differenze fra ovaio micropolicistico e ovaio multifollicolare?
La differenza tra ovaio policistico e multifollicolare è che l’ovaio policistico fa parte di una sindrome clinica complessa caratterizzata da cicli irregolari e molto lunghi e iperandrogenismo (acne e peli in più) oltre che numerosi follicoli visibili all’ecografia transvaginale (che sembrano tante piccole cisti, ma in realtà sono follicoli che contengono gli ovociti, e che costituiscono quindi la ‘riserva’ riproduttiva della donna) mentre l’ovaio multifollicolare è caratterizzato da numerosi follicoli visibili ma senza altri segni e sintomi. Un ovaio multifollicolare è un riscontro normale e frequente nelle ragazze giovani.
- Tra ovaio policistico e micropolicistico?
Non c’è alcuna differenza tra ovaio policistico e micropolicistico, sono la stessa cosa.
- Che differenza c’è fra la sintomatologia dell’ovaio multifollicolare rispetto a quella dell’ovaio policistico o micropolicistico?
L’ovaio multifollicolare non si associa ad iperandrogenismo né ad alterazioni metaboliche come insulino resistenza e predisposizione al diabete di tipo II e alla sindrome metabolica, mentre l’ovaio policistico si associa frequentemente a queste alterazioni. Entrambi possono essere caratterizzati da cicli anovulatori e irregolarità mestruali, ma maggiormente l’ovaio policistico .
- Come si cura l’ovaio multifollicolare?
L’ovaio multifollicolare non si cura. Le irregolarità mestruali si risolvono o con la pillola o con il passare del tempo, infatti i follicoli via via vanno in atresia e quindi mentre da ragazzine quasi tutte abbiamo un ovaio multifollicolare a 30 anni l’ovaio multifollicolare sarà normale e i cicli saranno regolari.
- Nel caso in cui, sulla base della valutazione del ginecologo, sia necessaria l’assunzione di una terapia ormonale, quale tipo di pillola è più adatta all’ovaio multifollicolare e quale all’ovaio policistico? Potrebbe chiarire su cosa si basa la scelta?
Per un ovaio multifollicolare qualsiasi pillola può andare bene. Per pazienti con ovaio policistico preferisco pillole con un progestinico che abbia anche effetto antiandrogenico per contrastare acne e peluria ad esempio il ciproterone acetato o il drospirenone (Diane, Yasmine, Yaz ecc..)
- Quali sono i segnali per cui lei, come specialista, sospetta in una paziente la presenza della sindrome dell’ovaio policistico?
Il sospetto si pone in presenza di cicli irregolari, molto lunghi, acne e peluria in eccesso e talora in caso di obesità centrale (donne a “mela”). Poi se all’ecografia vedo ovaie un po’ più grandi e con tanti follicoli la diagnosi è subito fatta.
- Quali sono le analisi che lei, come ginecologa, prescrive ad una paziente con il sospetto di PCOS, per verificare la presenza della sindrome?
Spesso il quadro è chiaro e non sono necessari esami per chiarire la diagnosi ma talora vanno fatti per escludere altre cause di iperandrogenismo. Gli esami che richiedo per chiarire il quadro sono il dosaggio degli androgeni, del cortisolo, della proteina che lega gli ormoni sessuali (SHBG), l’insulinemia, il TSH per escludere problemi tiroidei e l’AMH un indicatore di riserva ovarica che in presenza della sindrome è molto elevato, mentre in menopausa risulta indosabile.
- Pillola sì o pillola no, nel trattamento della PCOS? Qual è la sua opinione a riguardo?
Pillola si, se non si ricerca la gravidanza.
La pillola riduce l’iperandrogenismo e gli estrogeni sono necessari se i cicli sono anovulatori perché stare troppo tempo con livelli di estrogeni bassi non fa bene alle ossa, al sistema cardiovascolare ecc.. sicuramente per avere maggiori benefici la pillola va associata a dieta ed attività fisica
- Alla sospensione della pillola, molte donne con PCOS, non vedono il ciclo ritornare per mesi e mesi. Cosa fare in tal caso?
Alla sospensione della pillola i cicli possono non arrivare in tal caso si può tentare con dieta, attività fisica e integratori contenenti myo e D-chiro inositolo.
- Infine, quando si interrompe l’assunzione della pillola, si è subito fertili?
Chi ha l’ovaio policistico fa fatica ad ovulare a quindi anche ad ottenere la gravidanza, indipendentemente dalla pillola. Per migliorare la fertilità si può indurre l’ovulazione con farmaci (clomifene citrato gonadotropine) facendo cicli di rapporti mirati; oppure si possono utilizzare integratori a base di inositolo, talora si associa anche la metformina, che, insieme agli integratori, alla dieta e all’attività fisica migliorando la sensibilità all’insulina facilita l’ovulazione.
Chi è la dott.ssa Alessandra Chiadò:
Alessandra Chiadò è nata a Ciriè il 29/04/1985, ha conseguito il Diploma di Maturità Scientifica presso il liceo Scientifico Galileo Galilei di Ciriè il 8/07/2004 con punteggio 100/100.
Ha conseguito il Diploma di Laurea in Medicina e Chirurgia il 12/10/2010 presso l’Università degli Studi di Torino con voti 110 e lode/110 e dignità di stampa della Tesi dal titolo “Stimolazione ovarica nelle pazienti iporesponsive sottoposte a fecondazione in vitro: confronto prospettico randomizzato tra due protocolli”. Relatore: Prof. Alberto Revelli.
Il 24/01/2018 ha conseguito il Diploma di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Torino con voti 70/70 e lode della Tesi dal titolo “Impiego dell’Ovarian Sensitivity Index (OSI) come indicatore predittivo di gravidanza clinica dopo fecondazione in vitro”. Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Chiara Benedetto.
Dal 04/07/2012 al 16/01/2018 è stata Medico in Formazione Specialistica presso la Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze Chirurgiche, presso Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino, Presidio Ostetrico Ginecologico S. Anna.
Dal 2009 al 2018 si è occupata di medicina della riproduzione ed endocrinologia ginecologica c/o il Centro di Medicina della riproduzione dell’Ospedale Sant’Anna di Torino.
Nel corso degli anni di specializzazione ha conseguito esperienza nell’ambito dell’ostetricia e dell’ecografia ostetrico- ginecologica, acquisendo l’accreditamento IOTA per lo studio delle masse annessiali e l’abilitazione all’esecuzione delle translucenze nucali per i test integrati. E’ autrice di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali nell’ambito della medicina della riproduzione.
Dal 16/10/2018 svolge il ruolo di dirigente medico ginecologo c/o ASL TO4, Ospedale di Ciriè.
Per contattare direttamente la Dott.ssa Alessandra Chiadò:
Studio a Nole via Torino 31
Per appuntamenti tel. 3299611567
Mail: ale85.ac@libero.it