PCOS: mangia bene ora e vivrai bene e in salute

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Molte donne che mi contattano e cercano aiuto, mi parlano di un vissuto molto particolare, che le accomuna: la necessità di rispettare un regime alimentare particolare, corretto e su misura le fa sentire irrimediabilmente “malate”, “non sane”, diverse. Quelle che per tutta la vita dovranno “fare la dieta”, senza poter mollare, senza poter “mangiare come tutti”.

Così si isolano, non vogliono mostrare agli altri che sono costrette a “mangiare in modo strano, peggio dei diabetici”. Si sentono “di dover fare per sempre i sacrifici e le penitenze”.

Mi spiace sempre molto entrare in contatto con questa speciale sofferenza, che getta nella disperazione e che conduce, in molti casi, alla rassegnazione. Che può diventare autolesionismo nel sabotare il regime alimentare, nell’indulgere nelle abbuffate, nel recludersi in casa e rintanarsi sul divano.

Sono vicina a questo dolore : ma … c’è un modo diverso di guardare alla propria dieta. Che non è una condanna: anzi. State in campana, signore: perché quella che viviamo come una “disgrazia”, ovvero l’obbligo di imparare buone abitudini alimentari ed uno stile di vita sano è quello che oggi la scienza medica ritiene essere unanimemente non solo il metodo migliore per curare la PCOS ma anche il programma che ci garantirà una vita longeva ed in salute.

Da alcuni decenni la ricerca scientifica si è concentrata sulla comprensione dei meccanismi alla base dell’invecchiamento: perché le statistiche dicono che la vita media si sta allungando, ma a tutti noi non basta avere semplicemente più anni davanti a sé, vogliamo contare su buone condizioni fisiche e mentali.

La medicina si sforza di offrire indicazioni per bloccare quei processi della senescenza responsabili dei danni a cellule e sistemi, per evitare lo sviluppo delle gravi patologie che colpiscono nella seconda metà della vita.

Oggi sappiamo che la nostra salute dipende al 70% dal nostro stile di vita: solo al 20% dal patrimonio genetico. Cosa significa?

Significa che “cosa e come” si esprimerà del nostro patrimonio genetico dipende dall’ambiente (“ambiente” inteso come tutti gli eventi fisici e mentali, consci ed inconsci che ci capitano o che scegliamo per noi). Tutte le ricerche confermano come il genoma non possa predire più del 10-20% dei disturbi, mentre i cambiamenti nell’alimentazione, nel comportamento e nella vita sociale hanno sicuramente un impatto maggiore sulla salute o sulla sua perdita. Il nostro organismo è plastico: ci siamo evoluti per adattarci e sintonizzarci alle condizioni ambientali.

La lunghezza della nostra vita e quanto la passeremo nel benessere psicofisico non è scritta nel DNA: possiamo modificare l’attivazione dei nostri geni e quindi vivere sane e longeve (si chiama “epigenetica” lo studio dei cambiamenti dell’espressione genica che non sono causati da mutazioni genetiche ma da modalità di trascrizione del DNA, modificazioni dovute allo stress che sono stabili ma reversibili).

Mantenerci in salute, però, richiede un approccio attivo e sistemico alla salute, un approccio che ha al centro l’incremento della capacità di prenderci cura di noi, di governare i comportamenti quotidiani e gli atteggiamenti. Di curare il nostro stile di vita. Perché è i nostro stile di vita ad incidere sulla nostra salute.

Lo abbiamo imparato per la PCOS: ma vale sempre, per ognuno di noi. Per ogni donna: che abbia o meno la PCOS. Se vuole mantenersi in salute, affrontare l’invecchiamento prevenendo e contrastando i processi degenerativi legati alla senescenza, dovrà imparare e fare proprio uno stile di vita  adeguato. E pensate un po’: LO STILE DI VITA IN GRADO DI ASSICURARCI UN BUON INVECCHIAMENTO E’ PROPRIO IL MEDESIMO RACCOMANDATO NELLA CURA DELLA PCOS.

Sacrifici? Complessi di inferiorità? Vita da malate e diete da diabetici?

Comprensibilmente ricevere una diagnosi è sempre un momento molto delicato, che può confrontarci con dei limiti, con la revisione di alcune aspettative e progetti, con la paura e lo sconforto.

Successivamente è bene però fermarsi ed adottare un punto di vista meno condizionato dallo stato d’animo per valutare che cosa ci sta succedendo. E ci può aiutare renderci conto che i cambiamenti che dovremo affrontare non vanno nella direzione del renderci diverse dalle altre, quelle penalizzate e sacrificate.

Vanno semmai nella direzione di allenarci a buone abitudini: le uniche in grado di accompagnarci ad affrontare l’intera nostra esistenza in salute.

Rispettando indicazioni che non sono strane, speciali: perché sono le stesse che sarà meglio che lentamente tutti integrino nella propria quotidianità se non si vogliono ammalare gravemente al passare degli anni. La differenza sta nell’età in cui questo cambiamento avviene (per fortuna la diagnosi di PCOS adesso comincia ad avvenire anche in età molto giovane, un tempo era invece spesso tardiva) e nelle motivazioni che lo stimolano. Ma le ricerche confermano che lo stile di vita raccomandato come trattamento terapeutico della PCOS è il medesimo raccomandato da tutta la letteratura a livello internazionale per garantirsi un invecchiamento sano. Ripeto spesso che ciò che ci serve, a tutte noi (PCOS o no!) è uno stile di vita “da atlete”.

La ricetta “antiage” raccomandata dai ricercatori è insomma la stessa:

  • cura dei nostri pensieri
  • dieta
  • fitness leggero
  • meditazione e tecniche anti-stress (Mindfulness, yoga, tai-chi)
  • vita di relazione
  • interessi, attività, hobbyes, passioni

Forse questa convergenza nelle indicazioni, nei consigli e nelle prescrizioni per custodire la salute può aiutarci e motivarci nell’intraprendere e nel sostenere i cambiamenti che dobbiamo integrare per curare la PCOS.

L’atteggiamento mentale, le motivazioni, l’attenzione a “curare” i pensieri e le emozioni sono alla base di ogni percorso terapeutico. Credo sia molto importante sapere che l’impegno (e la fatica, certo) profuso ad adottare lo stile di vita ed il regime alimentare personalizzato che ci serve a curare la PCOS in realtà contribuirà in modo sostanziale, concreto e duraturo alla nostra salute per tutta la vita, tenendoci al riparo da gravi patologie croniche dell’invecchiamento come le demenze (Alzheimer, Parkinson), i tumori, le malattie cardiocircolatorie (aterosclerosi, ischemie, ictus), le patologie dismetaboliche e il diabete.

Non sentitevi più “strane” e “malate”: sentitevi accorte, responsabili verso voi stesse, lungimiranti, attente ai trattamenti anti-aging (non solo a quelli cosmetici!). Il controllo dell’introito alimentare e del sovrappeso è un’azione formidabile in funzione della “prevenzione anti-aging” perché la restrizione calorica:

  • aumenta l’abilità dell’organismo di riparare il DNA
  • riduce l’impatto dei radicali liberi nell’organismo
  • aumenta i livelli di proteine ad azione protettiva e di riparazione
  • rende più efficiente il metabolismo del glucosio
  • rallenta il declino immunologico che si presenta con l’avanzare dell’età

Fatevi un regalo: prendete un impegno serio nel presidiare la salute, nel prepararvi una lunga vita in attività e benessere.

Sembra che le donne siano mediamente più longeve proprio per alcune loro caratteristiche psicologiche, legata alla propensione all’accudimento delle persone amate. L’amore, l’intuizione e la capacità di osservazione ci hanno permesso nei secoli di occuparci dell’igiene e della salute delle nostre famiglie. Contribuendo al progresso civile. Continuiamo a curarci degli altri, ma non dimentichiamoci di noi.

Ce lo meritiamo.

Autore: Barbara Alessio

Mi chiamo Barbara e sono una psicologa psicoterapeuta psicodiagnosta. Da quasi 25 anni accompagno le persone in percorsi di crescita, cura, sviluppo. Parlo alle donne per aiutarle nel loro cammino, per non lasciarle sole, per ascoltarle, sostenerle, sciogliere i loro dolori e spronarle a prendere in mano la loro vita e la loro salute. Psicologa con iscrizione all'Ordine degli Psicologi del Piemonte n. 1839.