Psicosomatica dell’acne

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La pelle è l’organo più esteso nell’essere umano. La Sindrome dell’ovaio policistico comporta sovente l’esordio di una problematica acneica pronunciata, che aumenta il disagio delle donne. Certamente legata alla sottostante disfunzione ormonale, ha una precisa radice somatico-organica: tuttavia l’acne rivela in modo manifesto molti di quei conflitti psicologici interiori che riguardano le donne affette da PCOS. Perché la pelle è in grado di “illustrare” tutti i nostri processi e le nostre reazioni psichiche.

Ecco quali indicazioni terapeutiche ci può fornire una lettura psicosomatica dell’acne.

Dal punto di vista anatomico e fisiologico, per struttura e funzioni, la pelle più che un organo è un insieme di organi diversi ed è l’organo di senso che occupa più spazio (18.000 cm nell’adulto), che pesa di più (18% del peso dell’adulto) ed è più indispensabile: si può vivere sordi, ciechi, senza gusto né odorato, ma senza l’integrità della maggior parte della pelle non si può sopravvivere. Assolve a molteplici funzioni: delimitazione e protezione; respirazione; sudorazione; termoregolazione. E’ organo di contatto, di espressione e rappresentazione ed organo sessuale. Nell’embrione compare prima di qualsiasi altro sistema sensoriale, verso la fine del 2° mese di gestazione. La pelle e gli altri organi di senso, gli organi sessuali, l’intestino e il cervello originano dalla medesima struttura embrionale, hanno cioè la stessa origine biologica, e mantengono tra loro stretti legami anatomo-fisiologici. Ogni disagio, ogni vissuto emotivo, ogni stimolo stressante trova contemporaneamente una via di espressione nel corpo. Quando avviene qualcosa sulla pelle (un arrossamento, un gonfiore, un’infiammazione, un prurito, un ascesso) quel sintomo non è casuale ma segnala sempre un processo interiore corrispondente.

La pelle costituisce il nostro limite materiale esterno ed attraverso di essa entriamo in contatto con il mondo, viviamo le effusioni e l’amore. Dentro la nostra pelle ci mostriamo e uscire dalla nostra pelle ci è impossibile.

Cosa esprime l’acne? L’eruzione spezza il confine, travalica la nostra barriera, sfonda il nostro controllo, preme per uscire. Da una parte emerge qualcosa di profondo ed incontrollato, dall’altra l’aspetto del viso ci porta un po’ a rinchiuderci, a isolarci, a sfuggire e nascondersi.

Insomma: l’acne ci segnala un disagio interiore nei confronti dell’incontro con l’altro, e curarla significa anche rendersi consapevole di questa problematica profonda, affrontarla e porvi rimedio.

L’acne è, secondo la Medicina Tradizionale Cinese, “fuoco nella pelle”, cioè la manifestazione di una grande energia psichica, fisica e sessuale che cerca di affermarsi. Un’energia che ha evidentemente alcune componenti che la donna rifiuta, che non esprime, che non si gioca liberamente nell’esperienza, che vengono letteralmente rifiutate dalla psiche e che “eruttano” ed infiammano la pelle. Vale la pena chiedersi in quale area si vive un blocco: spesso, dal momento che, come abbiamo visto, riguarda la superficie di contatto, il problema riguarda l’incontro sensuale (pelle a pelle) con il partner. Il sintomo rappresenterebbe l’impossibilità o l’incapacità di vivere una sessualità libera e spensierata: forse per pregresse dolorose esperienze sessuali o sentimentali, per un’insicurezza di fondo rispetto se stessa, per incertezze sulla propria femminilità, per vergogna verso una sessualità prorompente che magari è ricca di fantasie e desideri che si vive come inaccettabili, inappropriati e colpevoli. Insomma: si desidera moltissimo la passione ma se ne ha anche molto timore. Il prurito che accompagna le eruzioni cutanee suggerisce propria la presenza di “altri pruriti” (fantasie e desideri sensuali, fisiologici e robusti appetiti sessuali) di cui la persona ha inconsapevolmente timore, vergogna, repulsione. Indica insomma una passione bruciante. Il legame con la tematica sessuale infatti si manifesta anche nella causa del sintomo (ovaio policistico), la zona che simbolicamente forma l’uovo, spazio che ospiterà l’incontro materiale con lo spermatozoo, la fusione completa che originerà la vita. Anche l’infertilità della PCOS va nella medesima direzione simbolica. Si ha paura di aprirsi completamente all’altro, di realizzare la fusione, la perdita di confini. Dal punto di vista del temperamento, spesso le donne che soffrono di PCOS sono molto attive e combattive, cercano la propria realizzazione nella vita sociale e professionale. L’acne sembra incaricarsi di suggerire di dirigere l’attenzione anche ad altre sfere della propria vita, che riguardano l’intimità, la ricerca del piacere sensuale, la dimensione del contatto. Invita a prendersi cura del tema scottante della sessualità e della relazione di coppia.

Cosa può aiutare a livello psicologico?

In primo luogo riflettere sul proprio lato femminile e provare a lasciare uscire di più la propria morbidezza, il proprio desiderio, la voglia di entrare nel gioco della seduzione, di abbandonare schemi, schermi, freni. È importante permettersi di chiedere all’altro spazi dedicati solo alla tenerezza, alle carezze, al contatto pelle-a-pelle. Allora via libera ai massaggi, ai trattamenti estetici che prevedano carezze e coccole. Ma anche a momenti di shopping dedicati agli oggetti della seduzione, come la biancheria intima e l’abbigliamento vezzoso. Si tratta di imparare ad amarsi, a vedersi belle, a curarsi con piacere, a non tralasciare i sensi. In generale, il miglior rimedio contro l’acne è una sessualità pienamente vissuta. Naturalmente coinvolgere il partner è d’obbligo! Confidare di avere ritrosie e titubanze e chiedere di dedicare più attenzione, più calma, più fantasia e gioco ai momenti sotto le lenzuola cementa molto la coppia e… indirizza alla soluzione del problema!

Qualche volta l’emozione sottostante è la rabbia. Possono esserci vissuti rabbiosi ed astiosi negati, che magari hanno radici antiche, e possono originare da traumi che riguardano la vita relazionale. L’acne può nascondere un rifiuto nei confronti dell’essere donna o nei confronti del maschio. La paura di abbandonarsi all’altro, che può essere inconsciamente vissuta come resa totale, come sottomissione e/o violenza.

L’acne segnala l’urgenza di imparare a stare meglio nella propria pelle. A occuparsi del “contatto”. Un piccolo percorso psicoterapeutico può aiutare a sgravare il corpo dal peso dei vissuti inconsci che lì sono stati scaricati. Paure, incertezze e bisogni profondi che prima si manifestavano come ferite nella pelle diventano emozione e pensiero, si trasformano da “fisico” in “psichico”. La pelle torna integra e sana perché quei contenuti psichici sono stati compresi, accettati ed integrati nella psiche.

Autore: Barbara Alessio

Mi chiamo Barbara e sono una psicologa psicoterapeuta psicodiagnosta. Da quasi 25 anni accompagno le persone in percorsi di crescita, cura, sviluppo. Parlo alle donne per aiutarle nel loro cammino, per non lasciarle sole, per ascoltarle, sostenerle, sciogliere i loro dolori e spronarle a prendere in mano la loro vita e la loro salute. Psicologa con iscrizione all'Ordine degli Psicologi del Piemonte n. 1839.

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    1. Grazie per il tuo feedback, Silvia! Ne siamo contente 🙂