Perché la PCOS se la prende con i capelli

Tags: , , , , , , , ,

Non ti puoi sbagliare: se guardandoti allo specchio osservi il bianco dello scalpo sopra la fronte o la riga centrale dei capelli si sta sfoltendo, allora l’argomento di questo articolo ti interesserà.

Capelli simbolo di femminilità e seduzione. Parlano di noi, del nostro stato di salute, degli equilibri ormonali, dello stato di stress, del nostro stato nutrizionale ma anche dei malesseri interiori.

Quando c’è qualcosa che non va, sembra che tutti lo vedano, attraverso i nostri capelli.

E quando li perdiamo? Io vado nel panico. Mi bastano pochi capelli nel lavandino quando li lavo, per cominciare a pensare di perderli tutti. Parlo con le mie pazienti, con le mie amiche ed è per tutte così: paura comune.

Ne parlo perché mi sento di spiegare alle ragazze e alla donne che cosa succeda al loro cuoio capelluto, quando la PCOS aggredisce la loro chioma. Posso solo immaginare la tristezza e lo sconforto. Perché prima che la disperazione ed il timore di perdere un bene per noi così prezioso predano il sopravvento, la consapevolezza può alleviare e far capire perché le cose succedono. Soprattutto perchè si può fare qualcosa per arginare il fenomeno, consultando i professionisti giusti.

Prima di tutto: i capelli cadono (normalmente 50-100 capelli al giorno… sigh!) e di questo bisogna farsene una ragione (e lo dico anche a me stessa).

Nella donna, fra i 20 ed i 40 anni, i capelli iniziano a cadere con gradualità senza che nessuno se ne accorga. Con la menopausa, la rarefazione può diventare più evidente fino a diventare alopecia conclamata dopo i 60 anni. Non riguarda tutte ovviamente, la genetica è una componente importante in questo fenomeno, ma in questo periodo della vita la produzione di estrogeni protettivi per i capelli si riduce ed il progesterone viene trasformato più facilmente in androgeni.

La vita del capello è fatta di fasi di crescita: anagenin cui il capelli inizia a formarsi, sposta via il vecchio capello dal follicolo ancora presente, che quindi cade. Questa fase di crescita dura circa 2-7 anni, a cui segue una fase catagendi circa 1-3 settimane in cui il capello ancora ben ancorato, interrompe di processi metabolici di crescita, per poi entrare in una fase di riposo, telogen, lunga 3-4 mesi, che sarà il preludio a liberare il posto per un nuovo capello emergente.

Esiste una stagionalità per la caduta? Eccome! Ed è novembre (prepariamoci!) dove si possono arrivare a perdere più di 100 capelli al giorno.

Qui siamo ancora nella normalità, ogni anno è così, cadono le foglie ed anche i capelli, ma esistono altri motivi per cui questo accade. Uno stress acuto ma passeggero (febbre alta, parto, smettere di assumere la pillola anticoncezionale, aver subito una anestesia generale, ecc.) o l’esposizione al sole estivo senza protezione così come eventi che agiscono sul lungo periodo come diete squilibrate e troppo restrittive, carenza di ferro, assunzione di farmaci o disturbi alla tiroide possono mettere a repentaglio la bellezza della chioma.

Per la PCOS? Oltre a questo si mettono di mezzo anche gli ormoni. Un tempo si dava tutta la colpa al testosterone e poi si è scoperto che non è lui il responsabile effettivo ma il suo derivato, il diidrotestosterone, ben noto come DHT.

Il DHT si forma dal testosterone, attraverso l’effetto dell’enzima 5-alfa-reduttasi, ed ha una azione mirata in una zona ben determinata della tua testa: sul vertice della testa, risparmiando di solito la zona frontale dell’attaccatura e nucale. È una caduta particolare, in cui i capelli persi non sono solo capelli normali, ma anche capelli fini e sottili di varie lunghezze. Il DHT si lega al recettore specifico, entra nel nucleo delle cellule della matrice del follicolo pilifero ed, interagendo con il DNA, invia il messaggio di produrre meno cheratina, quindi si blocca la produzione di capelli. Nel contempo, il DHT contribuisce anche a incrementare la produzione di sebo il quale produce forfora grassa e infiammazione.

Possiamo porre rimedio? Si! Affiliamo le armi! Iniziando dall’evitare che fattori esterni alla PCOS possano interferire sulla buona salute della chioma.

Primo: controlla lo stress e cura l’equilibrio della tua dieta:non far mancare frutta e verdura fresche e di stagione, insieme al giusto apporto di carboidrati lenti e proteine. Usa grassi buoni come l’olio extravergine di olive, frutta secca oleosa e semi oleaginosi. Quando la dieta è ordinata e ti idrati regolarmente con acqua, hai tutti i macro- e micronutrienti essenziali per mantenere la tua chioma folta e luminosa.È anche l’occasione buona per smettere di fumare (perchè aumenta la produzione di radicali liberi), ed evitare gli eccessi di alcol, alimenti ad alto indice glicemico (che tolgono energia al capello).

Ma quando pur facendo la dovuta attenzione, i capelli sono sempre più deboli e spenti, la fitoterapia ci viene in soccorso offrendo rimedi soluzioni naturali che normalmente sono ben tollerati e privi di effetti collaterali. Ognuna di noi ha una propria sensibilità, ma possiamo chiedere consiglio al farmacista di fiducia sulle nuove composizioni in commercio di questi principi naturali:

  • Serenoa repensla betasitosterina che ne è il principio funzinale, riduce l’azione della 5-alfa-reduttasi, garantendo una buona azione antiandrogena sui recettori presenti a livello del cuoio capelluto ed insieme a questo ha una discreta azione antinfiammatoria.
  • Pygeum africanum, Urtica dioica, Camelia sinensis: ognuno di questi principi fitoteraici ha, a vario titolo, una discreta azione di riduzione sulla trasformazione del testosterone nel suo metabolita attivo, azione antiossidante e antinfiammatoria oltre che un effetto demineralizzante;
  • Omega 3, lievito di birra (se tolletrato), estratti di soia, zinco e biotina, ferroqualora fosse carente.

Il terzo livello, quando la situazione di fa critica e il tuo livello di ansia è pericolosamente elevato, è quello di rivolgersi ad un bravo dermatologo che abbia esperienza in tricologia. Inoltre, quando oltre ad una caduta dei capelli tipicamente in zone “maschili” sono camparsi peli sul viso e sul corpo, occorre andare a fondo e capire insieme ad un endocrinologo se i tuoi ormoni sono in disordine. Ti prescriverà analisi del sangue specifiche per definire ancora una volta il quando ormonale completo, compresa una attenta valutazione della funzionalità della tiroide. Valuterete insieme le varie opzioni di intervento che, in questo caso, posso anche riguardare farmaci di applicazione locale (minoxidil o progesterone) o da assumere per bocca e per periodi di tempo definiti, come la pillola estroprogestinica, ciproterone acetato, spironolattone, ecc.

I capelli sono lo specchio del nostro benessere, abbine cura. Usa solo prodotti specifici e nel frattempo, fai una chiacchierata con il tuo parrucchiere di fiducia la prossima volta che andrai. La sua esperienza sarà un aiuto prezioso per cominciare a capire come stanno realmente le cose.

Fonti:

  • Fantini F. “Prevenire e contrastare la caduta dei capelli”. Tecniche nuove Ed., 2005
  • Castano P., Miani A. “I capelli: bellezza e salute”. Tecniche nuove Ed., 2010

Autore: Stefania Cattaneo

Sono Stefania Cattaneo e sono una biologa nutrizionista, appassionata di fotografia e di nutrizione applicata alle donne. Lavoro online, per arrivare a tutte le donne, in Italia e nel mondo, che soffrono di PCOS nelle sue varie forme di presentazione. In questo blog, farò del mio meglio per aumentare le tue conoscenze sulla PCOS, una condizione medica, difficile, complicata, delicata ma con la quale si può imparare a convivere. Iscritta all'Ordine Nazionale dei Biologici con numero d'iscrizione: AA_067629.

Leggi i commenti (2)

  1. Ciao 🙂 volevo chiedere una cosa riguardo l’articolo: perché il progesterone viene trasformato più facilmente in androgeni?
    Un saluto affettuoso

    1. Ciao Stefy,
      questa trasformazione è un risultato biochimico che per natura trasforma più facilmente il progesterone in androgeni.

      Un caro saluto a te