I protocolli parlano di dieta, attività fisica ed eventualmente farmaci. Ma esistono rimedi naturali che possano aiutare a gestire tutti o almeno alcuni dei sintomi della PCOS?
In questo argomento è facile perdersi, fra mille notizie scintillanti che promettono risultati miracolosi, senza effetti collaterali e senza pensieri, ma conviene chiedersi: sono davvero efficaci?
Si fa in fretta a gridare al miracolo…
Se leggi i giornali, ascolti la televisione o navighi su internet, le pubblicità di principi attivi naturali venduti come super efficaci sono milioni. Ogni tanto esce qualche notizia sul magico effetto della spezia esotica, sull’efficacia di qualche fungo orientale, su piante che nessuno ha mai sentito nominare eppure promettono la cura di questo o di quell’altro.
Nella maggior parte dei casi è solo pubblicità ingannevole, tanto convincente che alla fine si prova, si spendono soldi e poi l’onda di entusiasmo passa e nulla è stato risolto, né tanto meno migliorato.
Occorre essere rigorosi e scientifici
In questo campo, esattamente come si fa con i farmaci, occorre essere molto rigorosi e considerare efficace solo quello che ha davvero dimostrato di esserlo. Occorre leggere bene le carte e gli studi su grandi numeri di soggetti per discriminare le mode commerciali da quello che funziona davvero.
Un articolo pubblicato nel 2014 sull’BMC Complementary and Alternative Medicine ha fatto luce a riguardo mettendo in ordine le ricerche fatte a proposito di molecole naturali usate nel trattamento della PCOS.
Prima di tutto: la PCOS è un disordine del metabolismo serio, sul quale non si scherza, per cui pensare che basti assumere un integratore naturale o qualche rimedio omeopatico sia sufficiente a risolvere la maggior parte dei problemi, è una utopia. Occorre considerare questi come dei supporti alla terapia medica e alla seria gestione dello stile di vita. Niente esclude niente. Ma tutto può essere di aiuto a prenderti cura di te e al tuo stile di vita.
Prendiamoli in considerazione uno per uno, con una premessa: si parla di estratti vegetali, testati negli anni con metodi scientifici con test riproducibili, nell’ambito degli effetti su amenorrea o ciclo irregolare, iperandrogenismo e PCOS nel suo complesso.
Vitex agnus-castus – Agnocasto
- In alcuni studi ha mostrato una riduzione della produzione della prolattina a livello ipofisario, quando è assunta a 40mg/die per almeno 3 mesi;
- Non ha effetti registrati sulla produzione di gonodotropine ipofisarie (solo uno studio ha mostrato una lieve riduzione dell’LH;
- Aumenta la concentrazione sierica di estrogeni e progesterone;
- Può migliorare la percentuale di gravidanza e regolarizzare il ciclo mestruale.
Cimicifuga Racemosa
- Può incrementare la concentrazione di progesterone nella seconda parte del ciclo mestruale;
- Può aumentare lo spessore dell’endometrio nelle donne con PCOS in cerca di un figlio;
- Abbassa LH e quindi il rapporto LH/FSH che impedisce una normale ovulazione, con una assunzione di 20mg/die;
Cinnamon Cassia – Cannella estratto
- Riduce il livello di testosterone libero nella stessa misura con cui ha effetto la metformina;
- Come la metformina ha un effetto paragonabile sulla riduzione di LH e sul miglioramento della qualità ovulatoria;
- Ha effetto simile alla metformia sulla riduzione della insulino resistenza;
- Migliora il profilo metabolico delle donne con PCOS.
Tribulus terrestis
- Migliora l’ovulazione nelle donne con amenorrea o ciclo molto irregolare con 750 mg/die;
- Non ha un effetto estrogenico sui tessuti ormono-sensibili (quindi è un principio attivo sicuro su seno ed utero, sui quali non ha un effetto proliferativo;
Glycyrrhiza glabra – Estratto di liquirizia
- Riduce l’aromatizzazione della molecola da cui si ottiene il testosterone, a favore di un livello più alto di estrogeni;
- Riduce il testosterone libero ed il testosterone totale;
- Migliora la qualità dell’ovulazione e la frequenza di ovulazione.
Paeonia lactifolia
- Riduce il testosterone libero ed il testosterone totale, con 7.5g per non meno di 8 settimane;
- Abbassa LH e quindi il rapporto LH/FSH che impedisce una normale ovulazione;
- Migliora l’ovulazione nelle donne con amenorrea o ciclo molto irregolare;
- Incrementa la produzione di progesterone nella fase luteinica del ciclo mestruale.
Esclusi dalla lista dei prodotti efficaci per la PCOS ed i sintomi correlati (ma magari efficaci su altre condizioni cliniche o metaboliche):
- Camelia sinensis: dovrebbe equilibrare i livelli ormonali delle donne PCOS ma non ha efficacia significativa;
- Linum usitatissimum: dovrenne regolarizzare il ciclo mestruale ma gli studi non ne hanno dismostrato l’efficacia;
- Pygenum afrinanum: dovrebbe ridurre il livello di androgeni ma questa azione è stata smentita da prove in laboratorio;
- Serrenoa repens: funziona nell’iperplasia prostatica ma non è stato verificato alcun effetto sulle donne PCOS a livello sistemico;
- Urtica dioica: dovrebbe manifestare un effetto anti-androgenico ma ha un debole effetto antinfiammatorio e antidolorifico sul dolore pelvico.
Allora, perchè non vengono utilizzati se sono efficaci?
È una domanda legittima.
La parte positiva è che da questi studi non sono stati riscontrati effetti collaterali avversi, ma le limitazioni sono moltissime e cerco di riassumerle nelle parole seguenti.
Sebbene molto principi attivi vegetali siano risultati efficaci su alcuni aspetti, sono pochi gli studi effettuati finora, poche le donne che hanno partecipato, quindi c’è la possibilità che non siano efficaci su tutte le donne.
Inoltre i rimedi vegetali sono molto imprevedibili perchè vanno estratti dalle loro piante madri, in cui si ottiene una serie di principi attivi di cui non è facile comprendere quello o quelli che sono davvero efficaci e quali non hanno alcun effetto farmacologico. In più diversi processi di estrazione, portano ad avere prodotti finali diversi, non tutti dotati della stessa attività farmacologica. Occorrono studi approfonditi per conoscere quale sia il dosaggio terapeutico efficace e quale parte della pianta usare (foglie, tronco, radici, ecc), in che momento della stagione, della maturazione della pianta ecc. Non basta dire: “prendine un po’” o “prendi uno dei tanti integratori con quel principio naturale”, ma occorre essere precisi sul dosaggio per non somministrarne troppo poco o troppo, rischiando che quell’estratto sia dannoso.
Molto dei principi attivi naturali, come la curcumina, non vengono assorbiti dal nostro organismo ma si fermano alla barriera intestinale. Quindi nonostante sia sulla carta efficace, assumendo un integratore a base di curcuma o un po’ della spezia nel risotto, non è detto che raggiunga il circolo e che possa svolgere i suoi effetti terapeutici. Occorre un trattamento chimico speciale per rendere la curcumina, ad esempio, assorbibile dal nostro organismo. Una elaborazione che va attentamente studiata esattamente come si fa con i farmaci.
Quindi come comportarsi nei confronti della medicina naturale?
- Non escludere la possibilità di assumere dei rimedi naturali quando il medico non riscontra in te, gli elementi per procedere ad una prescrizione farmacologica;
- Cura sempre e prima di tutto il tuo stile di vita, perchè solo curando la dieta, lo stress e aggiungendo alla tua quotidianità dell’attività fisica, allora potrai stare meglio. Nessun farmaco nè tanto meno nessun integratore potranno svolgere i loro effetti se il terreno non è quello giusto;
- Scegli sempre medici prescrittori non naturopati, con qualche fantomatico attestato in mano, non autorizzati a lavorare. In Italia, la figura del Naturopata è molto controversa perchè non autorizzata a livello legislativo ad operare nel campo della salute e a livello clinico. Per lavorare nell’ambito della salute occorre un percorso di studi universitario, una abilitazione professionale e una pratica clinica che permetta di operare con scienza e coscienza e un po’ di esperienza sulle persone. Rivolgiti sempre a medici o nutrizionisti o dietisti esperti che abbiano esteso le loro conoscenze alla fitoterapia, se vuoi seguire questa strada di trattamento.
Bibliografia
Cappelli V., et al. Natural molecules for the therapy of hyperandrogenism and metabolic disorders in PCOS. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2017 Jun;21(2 Suppl):15-29.
Arentz S., et al. Herbal medicine for the management of polycystic ovary syndrome (PCOS) and associated oligo/amenorrhoea and hyperandrogenism; a review of the laboratory evidence for effects with corroborative clinical findings. BMC Complement Altern Med. 2014 Dec 18;14:511.