In questo articolo ti parlerò di cose serie, di cose che fanno un po’ paura: il rischio per le donne con PCOS di sviluppare iperplasia endometriale e cancro all’endometrio.
Non è mio scopo quello aumentare il tuo sconforto, né di creare allarmi, né farti pensare di vivere con una spada di Damocle sulla testa. Avere consapevolezza di quando sia importante prendersi cura di sé dopo aver ricevuto una diagnosi di PCOS, ti permetterà di gestire questa sindrome al meglio evitando complicazioni di ogni tipo e mandandola in remissione quanto prima.
La parola cancro fa paura
Terrorizza parlarne. Perché si associa questa parola alla sofferenza, alla morte (che grazie alla ricerca è sempre più scongiurata), al sentirsi privati della propria integrità, e di passare dall’essere in salute a malata, disperata e persa fra corridoi di ospedali e sale d’attesa.
Ma in questo articolo vorrei darti la speranza ed il coraggio di fare qualcosa di buono per te e per il tuo futuro.
I dati degli studi parlano chiaro
Le brutte notizie prima: le donne con PCOS hanno un rischio dal 3 al 7% superiore di sviluppare cancro alla parete dell’utero, a livello dell’endometrio, rispetto alle donne che non ne soffrono, indipendentemente dal BMI. Non è invece incrementato il rischio di altri tumori estrogeno-dipendenti come il tumore al sento e alle ovaie.
La fisiopatologia è legata agli estrogeni non contrastati dal giusto livello di progesterone, nel contesto dell’anovulazione. In questo contesto, la prevenzione è importante e fattibile.
L’endometrio è lo strato superficiale rivolto verso l’interno della cavità uterina. È quella parte di utero che è soggetta alle variazioni mensili o periodiche del ciclo mestruale. È lì che il corpo si ammala. È un tumore che si sviluppa all’interno della parte alta dell’utero che sfugge all’indagine del pap-test e di cui ci si accorge per dei sanguinamenti sospetti che durano settimane, presentandosi come qualcosa di mai percepito prima. È un tumore che, se si presenta, lo fa dopo i 40 anni, prima è estremamente raro.
La buona notizia è che solitamente è ben differenziato (con un basso grado di malignità) ed ha una buona prognosi, il che vuol dire che c’è un’alta probabilità di guarigione.
Perché la PCOS sia correlata a questa tipologia di tumore?
Un legame c’è. La causa risiede nella riduzione della produzione di progesterone. Una significativa quantità di questo ormone viene prodotta solo dopo l’ovulazione dal corpo luteo, e se l’ovulazione si verifica solo alcune volte l’anno o meno, il livello di progesterone sarà bassissimo.
Questo fa sì che l’endometrio si ispessisca, producendo forti ed abbondanti cicli mestruali quando si presentano.
Se a questo si associa, ma ancora la certezza non c’è ma solo forti sospetti, insieme all’effetto proliferitivo dell’insulina e del fattore di crescita insulino simile-1 (IGF growth factor-1), si incrementa il rischio di cancro all’endomentrio.
Cosa puoi fare? Guardare in faccia la realtà e prendere sul serio la sindrome dell’ovaio policistico. Soprattutto quando l’assenza di ciclo non viene presa in considerazione, e quando assisti ad aumento di peso, soffri di diabete di tipo 2, come scompenso dell’insulino-resistenza.
Stai attenta alle tue sensazioni, non sottovalutare nulla, e non avere paura di andare dal ginecologo e fare i controlli regolarmente.
Affidati alla sua sapienza: dagli fiducia. E scegli il professionista che ti ascolti con pazienza, che non abbia fretta, che sia accurato nel visitarti, che sia la persona, prima ancora che il professionista, che ti mette nelle condizioni di non uscire dallo studio con qualcosa di non detto, per vergogna o perché la paziente successiva aspetta.
Secondo le nuove linee guida, le strategie preventive, tra cui la gestione del peso, la regolazione del ciclo e la terapia progestinica regolare, sono efficaci.
Alcuni studi hanno descritto come l’assunzione di progesterone per 10-15 giorni dopo l’ovulazione, ogni mese per periodi di tempo che stabilisce il medico, o una spirale medicata a base di progesterone possa mantenere in buona salute la parete uterina e possa ridurre il rischio di questa complicazione.
Non chiuderti ai preconcetti, a quello che si sente dire delle pillole e degli effetti collaterali. Il medico giusto per te saprà rassicurarti sul fatto che questi effetti sono molto soggettivi, diversi da donna a donna, e non sempre presenti. Il medico giusto per te, ti dirà tutta la verità e farà sempre il tuo bene.
Se questo articolo ti ha aperto gli occhi su qualcosa che non sapevi della PCOS e te ne sei spaventata, trasforma questa tensione di atteggiamenti positivi, in piccoli cambiamenti quotidiani: in cura dell’alimentazione, in attività fisica leggera, in positività.
Bibliografia
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