Intervista Dott.ssa Stefania Cattaneo, biologa nutrizionista di LotusflowerPCOS.com realizzata da parte di Maila, di Femminilità e Benessere.
Iniziano i primi freddi, quali strategie utilizzare per eliminare i chili in eccesso?
Anche se l’estate è solo un lontano ricordo, molte donne riferiscono di aver preso peso durante i mesi estivi, mesi di libertà fatta di aperitivi, pranzi in spiaggia e serate con amici. La paura di non arrivare alle festività natalizie in perfetta forma, mette ansia: ci si sente in ritardo, con l’affanno di ottenere un risultato subito, per poter pensare alle festività con leggerezza. Nessun problema: tutto può essere affrontato, ma con attenzione e senza ricorrere a diete fai da te o rimedi rapidi, solo sulla carta.
Nessuna magia, il nostro corpo sa fare tutto, ma con i suoi tempi. Occorre rispettarli. Andare da un nutrizionista che possa capire la natura del problema è necessario. Intendo dire: si è gonfie o ingrassate? Nella mia esperienza non si percepisce tanto l’aver aumentato la percentuale di grasso quanto quella di essere “gonfie come palloni”. Quindi occorre correggere subito gli errori macroscopici come mangiare porzioni troppo abbondanti, mescolare nello stesso pasto tipi diversi di proteine (esempio: formaggio e carne), non assumere verdure regolarmente (ricordo: non sono un accessorio, devono essere premesti ad ogni pasto!), condire con troppo olio o usare salse grasse ed infine, assumere zucchero sotto varie forme in maniera eccessiva.
Fatto questo rimangono due aspetti: il gonfiore legato alla ritenzione idrica e il gonfiore addominale. Elementi che non si correggono facilmente con la dieta, ma che sono necessari a percepire il miglioramento.
Come riconoscere le due situazioni e come trovare delle soluzioni?
Nel primo caso, attraverso l’analisi bioimpedenziometrica fatta da un nutrizionista o dietologo, è possibile valutare la quantità di acqua in eccesso o la alterata collocazione delle stessa nel corpo. Quando è presente una consistente ritenzione di liquidi occorre far presente al medico di famiglia la situazione per valutare la funzionalità renale, ma è molto più frequente che il problema stia nella cattiva distribuzione dell’acqua, collocata negli spazi intercellulari. Cosa consiglio? Evitare l’eccesso di sale e fare attività fisica. A tutti sembra di mangiare insipido ma spesso non è esattamente così. Il sale si trova in quasi tutti i prodotti commerciali trattati industrialmente. Dai biscotti al tonno in scatola, dai legumi in lattina alla bresaola, per non parlare di olive, capperi, e formaggi soprattutto. Occorre leggere bene le etichette prima di scegliere un prodotto e metterlo nel carrello. Poi occorre fare attività fisica per attivare la circolazione linfatica e sanguigna e stimolare la massa muscolare a “riprendersi” l’acqua dagli interstizi. Nessun esercizio massacrante però. Ogni volta che si esagera con l’intensità, si produce acido lattico che fornisce una brutta sensazione di aumento dei volumi (quella delle gambe che non entrano più nei pantaloni). Occorre frasi consigliare da professionisti dello sport, laureati e preparati, per scegliere esercizi drenati e adeguati alla situazione di ognuna. In caso contrario, la camminata costante, fatta a passo spedito e senza pause per almeno 40’ al giorno, è una ottima soluzione per cominciare a prendersi cura di sè.
Bere acqua oligominerale, a basso contenuto di sodio, nella quantità di almeno 1 litro e mezzo al giorno è una regola essenziale per non sentirsi gonfie.
E con l’intestino cosa possiamo fare?
Potrebbero essere presenti problemi intestinali che vanno valutati con un medico specialista. L’intolleranza al lattosio, così come la celiachia e tutte le forme sfumate di sensibilità al glutine, così come le malattie dell’intestino richiedono una seria attenzione medica. Quando queste condizioni sono state escluse, possiamo concentrarci su quali alimenti che creino difficoltà addominali. Perché è vero, occorre assumere fibra, ma a volte occorre scegliere la fibra giusta. Suggerisco in questi casi la riduzione dei Fodmap, ovvero carboidrati derivati dalla fibra alimentare che nell’intestino fermentano. Si trovano in frutta (mele, pere, prugne, ecc.), nelle verdure (cipolle e derivati, sedano, carciofi, verza, funghi, cavoli e simili, ecc.), nel latte con lattosio, nei cereali integrali e nei legumi. Non occorre eliminarli completamente, ma sono da ridurre come frequenza di assunzione settimanale oltre che in termini di porzione. Poi è necessario bere acqua, per garantire all’intestino un buon transito intestinale.
Con i primi freddi arriva spesso anche la voglia di mangiare di più, come comportarsi?
Succede spesso ed è il tranello che mette a rischio la nostra forma fisica. Non esiste una spiegazione razionale, ma forse la spiegazione sta nella voglia di “calore”, di “coccole” e gratificazioni, di non darsi troppi limiti con la scusa che con una maglia non si vedrà. Ascoltiamo bene le nostre sensazioni: è fame reale o è noia? È fame biologica o la voglia di qualcosa che c’è in dispensa. Mettiamoci nelle condizioni di non avere stimoli inutili, beviamo acqua e tisane e chiediamoci se quello stimolo esiste ancora. Perchè spesso sarà svanito. Non facciamo mancare i volumi di fibra nel nostro pasto, mangiamo con calma e con consapevolezza. Concentrate sul pasto e non sulle mille cose da fare.
Esistono dei rimandi per prevenire raffreddamenti e cali del sistema immunitario?
Il calo delle temperature, i primi fazzoletti consumati, l’umidità sono gli elementi caratteristici di questa stagione. Anche io ogni anno prendo un sonoro raffreddore e brutto mal di gola, che poi spero di non riprendere più. Una dieta sana, fatta di cibi di qualità, biologici e stagionali, fornisce tutto quello che serve a stare bene ma a volte il sistema immunitario ha bisogno di qualcosa di più.
Alimenti contenenti glutammina, arginina e acidi grassi essenziali sono elementi utili a sostenere l’efficienza dei linfociti e macrofagi, di pronta risposta organica alle infezioni. Si trovano carne e pesce oltre che nella frutta secca oleosa come noci, mandorle, nocciole e semi.
Mai far mancare il giusto apporto di vitamina C e vitamina A per rinforzare le mucose e la vitamina D che non possiamo assumere grazie ai raggi solari ma che protegge il sistema immunitario oltre a rinforzare ossa e tessuti.
Dai miei ricordi di farmacista, ricordo rimedi naturali ed omeopatici come scelta adatta a varie esigenze, per i grandi e per i bambini. Ricordo l’importanza della Rosa canina in macerato glicerico, la tintura madre di Echinacea, l’estratto di Propoli o preventivi omeopatici specifici per le vie respiratorie.
Per la stanchezza da cambio di stagione, che fare?
Per la stanchezza da cambio di stagione, abbiamo poche armi dal punto di vista nutrizionale. Quando l’equilibrio alimentare è già regolare, non possiamo immaginare che esista un alimento magico che possa risollevare le sorti di giornate “senza forze”.
É sempre importante fornire all’organismo le giuste quantità di proteine, che siano esse vegetali o animali. Il nostro sentirci forti deriva da un buon sostegno muscolare del nostro corpo e dall’apporto che le proteine forniscono in termini di ferro biodisponibile ed aminoacidi essenziali.
Quando non basta occorre assumere un piccolo aiuto, sia vitaminico (le vitamine del gruppo B sono eccezionali per ricercare il nostro organismo di energia) che minerale. Penso a Rame-Oro-Argento come oligoelementi utili a recuperare dopo un periodo di convalescenza, oppure la tintura madre di Eleuterococco ed il macerato glicerico di Sequoia gigantea che sono grandi alleati per ritrovare forza ed energia.