Fai un bel respiro

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Hai mai pensato di curarti attraverso il respiro? Sì, hai capito bene! Respirare è considerato da tutti un gesto naturale e banale. Un atto spontaneo che non necessita di alcun pensiero. Certo assolutamente necessario ma talmente semplice ed automatico da dimenticarlo, senza farne mai oggetto di osservazione e riflessione. Ma il respiro è alta tecnologia terapeutica a basso costo. Non sottovalutare il suo potere di mantenerci in salute, fisica e mentale. Imparare a respirare bene, rispettandone la funzione all’interno del nostro organismo, significa manutenere la salute, combattere lo stress, i chili di troppo e molti altri disturbi. Ma qual è il modo giusto di respirare?

Ogni giorno ripetiamo migliaia di atti respiratori, più di 120.000 al giorno. Sottovalutandoli tutti. Maltrattandoli tutti. Perché in generale ci limitiamo ad una respirazione toracica, cioè “alta”, corta, affannata. Che rende il respiro frenetico, che non porta ad espirare del tutto e che non fa muovere il diaframma, il più importante muscolo respiratorio, che separa la cavità cardiaca-polmonare da quella addominale. Spesso poi respiriamo dalla bocca, comportamento che altera l’equilibrio e la fisiologia del respiro. Fai attenzione: ti accorgi di sospirare spesso? Segno che non espiri del tutto e di conseguenze inspiri troppo poco. I sospiri sono un intervento che la natura ha studiato per farci espellere l’aria che abbiamo trattenuto.

La respirazione corretta, efficace ed efficiente ai fini di una buona ossigenazione e di un buon equilibrio emotivo, di una corretta centratura neurofisiologica, è quella profonda cioè diaframmatica. Quella del sonno e dei bambini, che prevede respiri profondi e lenti, “di pancia”. Nella respirazione corretta il diaframma ha piena libertà di movimento: contraendosi verso il basso nell’ispirazione arriva a lambire i visceri e nell’espirazione si proietta verso l’alto avvicinandosi al cuore. È un movimento di integrazione psicosomatica armoniosa, fisica e psicologica, fra la parte bassa, quella viscerale, istintiva, e quella alta, sfera dell’intuizione e della ragione ma anche dell’amore verso gli altri. Il respiro è l’unica funzione fisiologica ad essere sia volontaria (cosciente) che automatica (inconscia) e questo gli permette di creare un ponte tra i diversi aspetti della vita mentale. In tutte le tradizioni occidentali ed orientali viene riconosciuto al respiro una funzione spirituale di connessione con il divino e la vita cosmica al di fuori dell’umano: il termine “respiro” in latino deriva da “spiritus”, in greco è “pneuma” e in ebraico “Ruah”, in Cina è il Chi e in Giappone il Ki e per tutte le culture il significato rimanda ad un dono e ad una facoltà divina di collegamento con lo Spirito Universale, che regge e sostiene l’intero universo. La parola sanscrita “prana” viene dalla radice “‘an” che significa “respirare” e si riferisce alla fonte della vita, alla vitalità, all’energia vibrante di ogni manifestazione nella natura. Tutte le tecniche di autoguarigione sono incentrate sul corretto uso del respiro: il Qi Gong, il Tai Chi, lo Yoga, la Mindfulness e tutte le meditazioni, la preghiera. Si la preghiera: questa concezione del respirare non è estranea alla cultura occidentale. Nel Cristianesimo troviamo infatti la “preghiera del Cuore, una forma meditativa di orazione tuttora praticata formatasi nell’ambito dell’Esicasmo, risalente al tempo dei Padri della Chiesa (IV sec. d.c.).

La medicina moderna ha verificato, dimostrato e misurato gli effetti che le tradizioni spirituali attribuivano alla respirazione. Migliaia di ricerche pubblicate su riviste scientifiche ufficiali, effettuate con analisi biochimiche ed elettrofisiologie hanno illustrato i rilevanti effetti clinici, della respirazione consapevole. Che riguardano aspetti fisiologici, emotivi, relazionale e psicologici. L’utilizzo consapevole dell’atto respiratorio porta alla liberazione dalle tensioni somatiche ed emozionali e apre una porta diretta sull’inconscio, sulle radici dei traumi e dei condizionamenti negativi. Aumenta la risposta immunitaria, promuove la plasticità cerebrale, diminuisce i dolori cronici, interviene positivamente sulle malattie cardiache, migliora le attività cognitive.

Un atto di terapia olistica: a patto che avvenga in maniera consapevole e corretta. Siedi con la schiena bene appoggiata allo schienale di una sedia, mantenendola colonna vertebrale ben dritta, e chiudi gli occhi. Focalizza la tua attenzione sul respiro: senza forzarlo, comincia a respirare in maniera lunga e profonda. Devi sentire la pancia che si gonfia e si sgonfia: è questa la respirazione diaframmatica, quella in grado di assicurati benessere fisico e mentale. Respira molto lentamente ed espira pienamente. Semplice vero? Se ti alleni e lo fai diventare una pratica, ovvero un atto compiuto più volte al giorno tutti i giorni, seguendo questo semplice schema, ti garantirai una buona assicurazione sulla salute. Con ricadute positive anche per la linea.  Anche perché la conicità diaframmata condiziona la giusta posizione dello stomaco nella cavità addominale, migliorando la funzione digestiva. Moltissime ricerche sostengono come dedicare soltanto 3 minuti di tanto in tanto durante la giornata a questo tipo di respirazione, in tutta tranquillità, garantisca già parecchi risultati in termini di benessere psicofisico. Con più ossigeno a disposizione ci sarà più calma e meno tensione, anche muscolare, con importanti riduzioni del cortisolo, il più importante ormone dello stress. Quello che ad alti livelli depotenzia il sistema immunitario, altera il metabolismo degli zuccheri (innalzando la glicemia e facilitando l’accumulo di grasso in particolare nella regione addominale), danneggia molte zone cerebrali come l’ippocampo, con effetti in termini di irritabilità ed aggressività, deficit di attenzione e concentrazione, aumento dell’invecchiamento cerebrale.

E sicuramente sedersi a tavola e dedicarsi a questa pratica prima di iniziare a consumare il cibo è un aiuto formidabile nel controllare la quantità di cibo che ingeriamo. Stiamo cioè dicendo che un aiuto a mantenere e proseguire una dieta alimentare arriva anche dagli atteggiamenti e dai comportamenti che teniamo durante il pasto. La calma e la tranquillità, la “centratura”  ovvero la lucidità garantite dall’apprendimento di tecniche di respirazione abbinate ad un corretto e personalizzato stile dietetico permettono di stare in equilibrio emotivo, controllando la fame nervosa e le compulsioni alimentari. Nella Medicina tradizionale Cinese è peraltro contenuto il concetto che l’alimentazione sia costituita da 3 cibi: l’alimento, il respiro e l’emozione. Quando vogliamo occuparci di stile alimentare, di corretto regime dietetico e di alimentazione sana non possiamo tralasciare alcuna componente. O il nostro intervento sarà zoppo… probabilmente poco efficace. La Mindfulness e la Minduful Eating sono tecniche potenti che generano circuiti psicofisici virtuosi, insegnando l’equilibrio anche a tavola.

Stare in forma, curarsi ed occuparsi della salute e del benessere sono frutto non di un unico comportamento: riguardano piuttosto un atteggiamento globale, integrato di attenzione alle buone pratiche di vita, che includono il cibo, il respiro, la motivazione e l’equilibrio emotivo, l’attività fisica, il sonno, la vita sessuale, i bisogni spirituali.

Autore: Barbara Alessio

Mi chiamo Barbara e sono una psicologa psicoterapeuta psicodiagnosta. Da quasi 25 anni accompagno le persone in percorsi di crescita, cura, sviluppo. Parlo alle donne per aiutarle nel loro cammino, per non lasciarle sole, per ascoltarle, sostenerle, sciogliere i loro dolori e spronarle a prendere in mano la loro vita e la loro salute. Psicologa con iscrizione all'Ordine degli Psicologi del Piemonte n. 1839.