Quando hai la PCOS tutto viene di colpo messo in discussione: il tuo peso, la tua femminilità, la tua salute. Una diagnosi che porta in sé tanti aspetti clinici ma anche emotivi che toccano corde molto delicate della tua vita, molto di più di quanto accada con altre diagnosi.
“Lei DEVE dimagrire almeno 20 kg, e poi ne parleremo!”, detto magari con un certo sdegno e lo sguardo da disappunto.
“Eh, si vede che le piacciono i dolci, vero?” O ancora “…Quanto pesa signora? No, no non prendiamo prenotazioni qui al centro fertilità. Dimagrisca e poi la prenoto”.
Lo stigma del peso è un vero problema, soprattutto perché riguarda tutto il settore sanitario, dove dovremmo trovare accoglimento, risposte e soluzioni. Spesso invece è il contesto in cui troviamo giudizi.
L’umiliazione del giudizio
Esiste qualcosa di più umiliante per una donna che, magari da anni, lotta contro il suo peso? Credo di no. Ti guardi intorno e sei ben consapevole che la maternità non sia solo ad appannaggio delle magre, ma allora, perché proprio a te viene detta una cosa del genere?
Siamo qui per dirci la verità. Sono qui per spiegarti il perché di questa definizione. Perché, anche se il concetto è stato detto con la sensibilità di uno schiacciasassi, dobbiamo salvare un messaggio che ha un fondamento dalla bibliografia internazionale.
Partiamo dalle statistiche: una donna che ha un indice di massa corporea superiore a 32 (IMC o BMI >32) ha un tasso di anovularietà 3 volte superiore a quello di una donna con BMI normale (entro i 25). Che succede quindi?
Prima di tutto il tessuto adiposo non è solo un magazzino di energia che sta lì fermo e immobile, ma partecipa attivamente alla produzione e metabolizzazione degli ormoni sessuali.
Chi ha una distribuzione addominale di adiposità, più che sui fianchi, ha una maggiore concentrazione di ormoni liberi probabilmente perché la produzione di SHBG, la proteina prodotta dal fegato che trasposta e tiene legati gli ormoni, rendendoli inattivi, subisce una forte riduzione.
Hai osservato anche tu che le donne (non tutte, ovviamente) che hanno una circonferenza addominale più marcata hanno anche più segni di iperandrogenismo, come eccesso di peli e caduta dei capelli? Questa ne è la spiegazione. Quanto più gli ormoni sono liberi di circolare, più effetti negativi e di interferenza subiranno le ovaie.
Inoltre, le donne in sovrappeso/obesità hanno più frequentemente una inversione del rapporto FSH/LH. Il che vuol dire che più LH sarà prodotto dall’ipofisi, più le ovaie produrranno, a livello della teca ovarica, androgeni che impediranno il corretto sviluppo dei follicoli e quindi la scelta di un follicolo dominante e l’ovulazione sarà inefficace.
Se hai una distribuzione addominale della tua adiposità (che il tuo peso sulla bilancia sia elevato o no) sarà probabilmente presente una più o meno leggera insulino-resistenza. Questo ha 2 effetti negativi: uno correlato un aumento delle sensibilità delle cellule dell’ipofisi a produrre FSH e LH con una forte interferenza sull’azione delle ovaie, ma soprattutto, la produzione da parte del fegato di IGF-1 e 2: fattori di crescita capaci di stimolare la produzione di androgeni da parte della teca ovarica. Inoltre, a livello muscolare, l’insulino-resistenza impedisce al tuo corpo di produrre elementi fondamentali per il buon funzionamento del metabolismo ossidativo e dei grassi. In poche parole: il tuo metabolismo sarà più lento, e tenderai ad aumentare di peso, ancora più facilmente.
Chi è in sovrappeso, se non interviene, tende a vedere il suo peso salire e salire. Ci si mette di mezzo sempre lui, il tessuto adiposo, che invece di dare il segnale al tuo cervello tipo “hai le riserve colme, sei sazia, la tua fame è stata colmata, non mangiare altro” (attraverso la produzione pulsatile di leptina da parte degli adipociti), non lo fa più efficacemente, così che il senso di sazietà non verrà effettivamente calmato.
Più tessuto adiposo c’è nel tuo corpo e più leptina sarà prodotta e sentirai sempre più fame e voglia di magiare.
Il tuo ipotalamo ti farà sentire famelica, anche se il tuo corpo non avrà oggettivamente bisogno di altra energia. Se il tuo corpo produce troppa leptina, oltre a interferire con il tuo metabolismo glucidico (perché guarda caso, anche lei stimola la produzione di insulina), avrai anche un effetto negativo sulla produzione di ormoni, attraverso l’inibizione della normale crescita dei follicoli e la scelta di quello dominante.
Essere respinte: perché?
E perché non ti fanno neanche prenotare una visita al centro di fertilità se il tuo BMI è superiore ai 30? Perché il tuo utero potrebbe essere meno ricettivo all’impianto dell’embrione e potrebbero essere richiesti protocolli farmacologici potenziati, con dosaggi maggiori di farmaci, e con il rischio di farti incorrere in maggiori effetti collaterali.
Il discorso rimane uno: non si può essere respinte, giudicate e mandate a casa, occorre trovare soluzioni affinché ogni donna che desideri una gravidanza sia aiutata, in salute, a farlo.
Quali soluzioni mettere in campo?
Ora che hai più informazioni, non devi correre a fare la prima dieta che ti capita. Quella che nella tua testa risuona come “tanto sacrificio = tanto risultato”. No! Prenota da un nutrizionista o da un dietologo che possa valutare la tua situazione, capire come sei fatta e soprattutto impostare degli obiettivi raggiungibili e mantenibili.
Le diete drastiche funzionano, ma non durano nel tempo. Perché non dura la tua motivazione nel tempo, non dura il sacrificio e la privazione di tutto, non dura lasciare per sempre i piaceri della cucina e lo stare insieme.
Funziona invece un programma adeguato in termini energetici alle tue esigenze, a basso indice glicemico e stimolo insulinico, con il giusto apporto di grassi, proteine giuste e molta fibra.
Funziona fare attività fisica, ma questo non significa iniziare a correre se non l’hai mai fatto o chiudersi in palestra e sentirsi in imbarazzo ad ogni movimento. Occorre approfittare di ogni occasione per fare movimento, camminare, anche quelli domestici di tutti i giorni.
E sai perché vale la pena di iniziare a migliorare il tuo stile di vita, senza cadere in estremismi pericolosi? Perché perdere, anche solo il 5-10% del tuo peso, si traduce in:
- Riduzione delll’insulino-resistenza (il tuo corpo funzionerà meglio e il tuo metabolismo pure);
- Riduzione della leptina, quindi maggiore senso di sazietà (prova e vedrai!);
- Aumento della produzione di SHBG, quindi minori effetti dell’iperandrogenismo (meno peli, pelle più pulita e più capelli belli);
- Le tue ovaie funzioneranno meglio!
Ottime motivazioni vero? Fai sedimentare i pensieri, fai chiarezza, e quando sarai pronta, apriti a qualcosa di nuovo, di davvero positivo per te.
Bibliografia
- AAVV. Infertilità umana. Edra Ed. 2014
- MIller WL., et al. “The molecular biology, biochemistry and physiology of human steroidogenesis and its disorders. Endocr Rev 2011; 32:81-151
- Rieder J., et al. Body shape and size and insulin resistance as easy clinical predictors of hyperandrogenic an ovulation in ethnic minority girls. J Adolesc Health 2008; 43:115-124
- Escobar-Morreale HF. Surgical management of metabolic dysfunction in PCOS. Steroids 2012; 77:312-316
- Puhl RM, Heuer CA. The stigma of obesity: a review and update. Obesity (Silver Spring) 2009;17:941-64.
- Latner JD, Stefano EC. Obesity Stigmatization and the Importance of the Research of A.J. Stunkard. Curr Obes Rep 2016;5:121-5
- Rubino F, Puhl RM, Cummings DE, et al. Joint international consensus statement for ending stigma of obesity. Nat Med 2020;26:485-97.