L’aspartame è un dolcificante artificiale senza calorie ma con effetti non positivi né sulla salute né sulla PCOS.
Lo scegli perché ti hanno detto che con la PCOS o con qualcosa che appartenga allo spettro dei disturbi del metabolismo, gli zuccheri vanno evitati. Tutto corretto.
Zuccheri fra i pasti? Un problema di picchi e cali
Gli zuccheri, così come gli alimenti ad alto indice glicemico, creano una impennata della glicemia dopo la loro assunzione e, nella PCOS, la risposta dell’organismo è quella di produrre una forte ondata di produzione di insulina. La glicemia scende in modo considerevole. Da lì parte una altalena di senso di euforia a calo di forze e umore.
Il risultato è: poche calorie convertite in riserve che vedi sulla bilancia, senso di gonfiore e la triste difficoltà di resistere alla fame (di dolci) che non abbandona mai. Si entra nella trappola del “mi sento giù e debole, quindi ho bisogno di zuccheri“.
I medici e i nutrizionisti ti hanno detto di non usare lo zucchero e tu cerchi delle alternative. Leggi “sugar free” e ti senti rassicurata. Leggi aspartame sull’etichetta e credi che possa era l’alternativa “concessa ed autorizzata” nella tua dieta della PCOS. Ma è così?
Attenzione. Sebbene sia vero che i dolcificanti artificiali abbiano un impatto meno immediato sulla glicemia, possono davvero gettarti nella dipendenza dal sapore dolce e non ti permettono di controllare il peso, tanto meno la PCOS. Più aspartame e più i sintomi della PCOS potrebbero continuare ad essere forti.
Certo, ad un aperitivo o ad una festa, fra una coca cola normale e una zero o light, non ci sono dubbi: la scelta delle ultime due è vincente ma non tenerla nel tuo frigo. Non pensare che sia innocua.
Le ultime notizie sull’aspartame
Già nel 1986, su The Lancet appariva un articolo che metteva in guardia sull’azione a breve termine dell’aspartame. I volontari avvertirono una sensazione di fame e maggiore appetito dopo l’assunzione di una bevanda a base di aspartame rispetto ad un semplice bicchiere di acqua.
Non è ancora chiaro dal punto di vista scientifico se l’aspartame induca un aumento di insulina dopo ingestione o meno, ma la fame incrementata dopo la sua assunzione fa pensare a questo. Motivo per cui, spesso ed involontariamente, dopo una bevanda dolcificata non si dice “no” ad un qualcos’altro di dolce o a base di carboidrati.
Stevia è la migliore scelta
Ci sono molte evidenze scientifiche che dimostrano che stevia sia la migliore scelta fra i dolcificanti naturali, a patto che non sia mescolato con glucosio o altri zuccheri che ne alterino l’indice glicemico.
Uno studio che ha messo a confronto l’incremento di produzione di insulina dopo assunzione di aspartame, stevia e saccarosio, ha mostrato come sia la stevia ad avere un impatto insulinico insignificante rispetto a quanto invece induce l’aspartame e lo zucchero da cucina, che al contrario spostavano la curva insulinemica verso l’alto.
Quindi, prova a disabituarti al gusto dolce artificiale e abituati a scegliere qualcosa di naturale. Hai mai provato l’acqua aromatizzata? Falla tu, ovviamente.
Se, in una bottiglia d’acqua fresca aggiungi qualche fetta di limone biologico o qualche fettina di fragola fresca o dei lamponi, e la lasci in infusione finché non avrai finito la bottiglia, avrai una bevanda dal sapore dolce, buona e dissetante, e che non modificherà la tua glicemia. Le combinazione le fai tu (es. fragole e 1 fogliolina di menta del tuo giadino, o qualche goccia di limone con mirtilli o cetriolo e 1 fettina li lime), e sono certa che questo sarà il tuo nuovo modo di idratarti!
Bibliografia
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